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no tentando la strada della ri-
qualificazioneconprodottidel
territorio) e le novità come la
spagnola100Montaditos, che
ha da poco aperto a Roma e
offre100varietàdiminipanini
conprodottispagnolidiqualità
a1euro. Laprima recensione
suTripadvisor?“Veloce,buono
e conveniente: finalmente!”
È insomma il caso di iniziare
a guardare la propria offerta
pranzo con un occhio critico.
Siamo sicuri che panini cotto
e brie, salse in vaso e paste
precottelasciatialanguirenella
vetrinetta invoglino ilclientea
entrare al bar, o non saranno
forse parte del problema? Il
cliente è sempre più esigente
e informato,oltrechesquattri-
nato. Come lo si riconquista?
Variando l’offerta, proponen-
do formule nuove, puntan-
do a una qualità costante al
giusto prezzo senza perdere
d’occhio i tempi del servizio,
che in questomomento della
giornata sono cruciali. Perché
i bar affollati inpausa pranzo
ci sono ancora, eccome. Ecco
che viehanno intrapreso.
Servono ideenuove
Sembradi entrare inunmagi-
co frutteto, conun albero che
arrivaal soffittoeunballatoio
decoratodi foglie. Inveceèun
bar: Ottimomassimo ha aper-
to in centroaMilanonel 2011
con un concept chiaro: un’of-
fertadiqualitàalgiustoprezzo
fatta di alimenti sani, panini
con prodotti Dop o di pregio
come la carneWagyu, zuppe,
centrifugheeinsalateoriginali.
“L’unicomodoperdistinguer-
si è mantenere una qualità
costante” spiega Alessia Fug-
getta, responsabilemarketing
and business development. Il
prezzo? «È commisurato agli
ingredienti che utilizziamo
[panini dai 3 ai 7 euro, zuppe
sui7eurondr].Lenostrericette
sono ideatedachefstellatiche
hanno formato il personale, e
cambiano stagionalmente: è
necessario dare sempre qual-
cosa di nuovo, anche a livello
di iniziative». E anche per le
sue trovate si è fatto conosce-
re, l’Ottimomassimo. L’ultima
sichiama “Ricetted’autore”:da
questomarzo, ognimese fino
a fineanno inmenuci saràun
piatto preparato da uno chef
trattodallepaginediuncapo-
lavoro letterario. Piattoe libro
sarannopresentatidaun food
blogger durante una serata di
degustazione.
Piattinosì,ma
gourmet
Avete un bar piccolo, senza
cucina né cappa d’aspirazio-
ne, conpochi coperti e senza
chef stellati come consulenti.
Che fare? La via d’uscita c’è, e
si chiama cottura sottovuoto
a bassa temperatura. Ideata
il frulez (anche sopra il titolo),
un bar bistrò emporioconcucina
sana enaturalenel centrodi bari
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