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mixer
APRILE 2014
Trenddi consumo
INPROFONDITà
«I
n un contesto in
cuiilmercatoOut
ofHomehaperso
3miliardinell’ul-
timotriennio(an-
dando comunque meglio di
quello domestico che ne ha
persi 8) è indubbio che pu-
re la pausa pranzo, come del
resto tutte lealtreoccasioni di
consumo fuori casa, risentadi
questo andamento negativo»
esordisce Mauro Lamparelli,
partner e direttore sviluppo
di TradeLab.
«Tuttavia - continua - la sua
fortecomponentefunzionale,
conferiscealpranzoundina-
mismo che fa ben sperare e
apre spiragli d’ottimismo. E,
in effetti, questo è un mo-
mentodella giornatapresso-
ché irrinunciabile che può
avvalersidiunozoccoloduro
dipubblico(studentie lavora-
tori, inprimis).Nonèuncaso,
infatti, se già da sei anni a
questapartesiregistraneibar
uno spostamento dell’offerta
verso il food (e food, significa
per lopiùpranzo).
17luoghidiversi
Dati significativi, questi, che
spieganobene come, insieme
alla colazione e alla cena, il
pranzocomunquesofframolto
menodialtreoccasionidicon-
sumo (mi riferisco per esem-
pio al dopo cena, all’aperitivo
o alle pause pomeridiane) su
cui i consumatori investono
sempre meno, perché meno
“necessarie”».
Si tratta,quindi,diunmomen-
tomolto “vitale” e - ci spiega
Lamparelli - «lodimostrabene
la variegata distribuzione dei
consumatori, che - secondo
una recente indagine di Tra-
deLab - ha interessato ben 17
tipologiedi luoghi diversi.Dal
bar,al takeaway,dal ristorante
a prezzo fisso al locale etnico,
dallagelateriaal piccolonego-
ziodialimentariperarrivare al
pub e persino agli scaffali del
piccolosupermercatoecosìvia».
rischio“schiscetta”
Senzaalcundubbioquestavi-
vacitàèunsegnale importante
per chi abbiavogliadi investi-
renel prossimo futuro. Infatti
apre varie strade alla propo-
sta di nuove formule. Però è
vero pure che, nell’euforia di
questo “sperimentalismo”, c’è
il rischio che i consumatori si
facciano sedurre dall’alterna-
tiva della schiscetta.
«Ineffettilapossibilitàesiste,è
inutilenegarlo-ammetteLam-
parelli - Perché se è vero che
il pranzo è uno dei momenti
di consumo cui non si può (o
quasi) rinunciare, èveropure
che lo si può sostituire con
modalità più cheap. Come la
schiscettapreparataacasa,ap-
punto,o ilpiattoprontodell’a-
limentareodellagastronomia,
che si sta attrezzando a fare
propostebuoneeabbordabili
eche(datiallamano)staincre-
mentando significativamente
i consumi inpausa pranzo».
Di fronte a questa minac-
cia, però, non bisogna ar-
rendersi…
«Vede il segretosta tutto lì:nel
lavorare con intelligenza sul
rapportoqualità/prezzo/servi-
zio, per battere sul tempo la
concorrenza. E devo dire che
inquesto i ristoranti sono sta-
ti più bravi del bar. In molti
hanno “rivoluzionato” la loro
proposta di pranzo, optando
per il menù a prezzo fisso.
Una strategia utile a gestire
bene le scorte, aottimizzare i
processi e a mantenere pres-
soché costante il traffico di
clienti.
Nei bar ho notato invece una
minorereattivitàeunatenden-
za a vivere di rendita di posi-
zione.Inaltriterminilospazio
e la possibilità che la pausa
pranzo cresca ed evolva non
mancano. Serve dinamismo,
però, per intercettare prima
deglialtribisogni,modeeten-
denze e per tradurli in una
proposta convincente».
M
17 sfumature
di pranzo
Un’occasionedi
consumovitale
che interessa
molteplici
tipologiedi
locali epuntasul
dinamismo
di Carmela ignaccolo
1...,20,21,22,23,24,25,26,27,28,29 31,32,33,34,35,36,37,38,39,40,...132
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