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mixer
aprile 2014
N
onsaràunaveraepro-
pria Riforma del La-
voro(termineabusato
concuiogniGoverno
da un po’ di anni a
questa parte connota le mo-
difiche rispetto ai precedenti),
masesiamo inpresenzade“La
svoltabuona”, comeèstatode-
finitodalpremierRenzi il Jobs
Act,civorràprobabilmentedel
tempoper capirlo.
Certo è che la volontà con la
qualeilnuovoGovernointende
affrontareilnododell’emergen-
zaoccupazione sembraquella
giusta,anchese lasfidaappare
diquellecosiddettaardue.Dai
datidell’Istatsoloconfermene-
gative,purtroppo,diunasitua-
zionecheavevagià fattopresa-
gireconseguenzedrammatiche
nelcorso delprecedenteanno.
Gli ultimi dati confermano il
2013 come annus horribilis:
scendea22,4milioniilnumero
di lavoratori (480mila inmeno
rispettoal 2012equasi unmi-
lione inmeno rispetto al pre-
crisi) e i disoccupati superano
ampiamenteiltettodei3milioni
(+370mila sul 2012).
Lemisure sul lavoro si inqua-
drano nella scelta positiva di
tagliareletassesullavorodipen-
dente per i salari bassi, anche
sedaprovvedimenti di questo
genere ci si sarebbe aspettato
un deciso intervento anche a
favore delle imprese, con una
riduzionepiùconsistentedella
“iniqua” tassa, come è ormai
considerata l’IRAP.
Anche se apparedel tutto evi-
dente, mettendo più soldi in
tascaai lavoratori,come lastra-
tegia del premier sia quella di
voler “accattivarsi” le simpatie
del Sindacato, perchépossano
essere accettate le misure sul
lavoro, non tutte graditissime
inparticolareda alcuni settori
del Sindacato.
Ma tornando alle misure più
specifiche, tutto il “pacchetto
lavoro”,varatodalGoverno,sia
purenellesuevariearticolazio-
ni e nella diversa operatività
delle norme in esso contenu-
te,sembraprendereledistanze
dalla legge Fornero, che pure
inparteeragiàstataoggettodi
modifiche, nella scorsa estate
con il Dl 76/2013 (il decreto
«Giovannini»).
Agiudiziosoprattuttodelleas-
sociazioniimprenditoriali,etra
esse anche la FIPE, le norme
della leggeForneroeranostate
giudicatenegativeoinopportu-
ne,vistalasituazionedicrisi.Di
tuttosi avvertiva ilbisognoma
nondi vincoli nelleassunzioni
oappesantimenti di costo, che
alla fine hanno contribuito a
delineareunquadroancorapiù
foscodi quanto la crisi econo-
mica stessa abbia fatto.
Mavediamonelconcretocome
si articola il piano lavoro del
Governo.
Occorre subito precisare che
il Piano si caratterizza, come
accennato, per una diversa
tempistica dei provvedimenti.
Undoppiobinario sucui cam-
minerà il Jobs act di Matteo
Renzi, con nodi da sciogliere
su entrambi i fronti.
Siparte,attraverso laformadel
JobsAct edintorni
pubblicoesercizio
Luci edombredel
“Pacchetto lavoro”
unaprimaanalisi dellemisurespecifichesultemalavoro
chestannoperesserevaratedalnuovogovernorenzi
di SilvioMoretti /
direzione
servizi
sindacali
fipe
22,4milioni
il numero di lavoratori
nel 2013
- 480mila
la diminuzione del
numero di lavoratori
rispetto al 2012
oltre 3milioni
il numero dei
disoccupati nel 2013
+ 370mila
la crescita del
numero dei
disoccupati
rispetto al 2012