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secondo il quale Twitter è
«permoltimanonper tutti.
Il mio locale è presente su
entrambi i social network,
ma se i benefici sono d’im-
magine per entrambi, solo
Facebookhasaputodarmidi
più: nuovi ospiti per il mio
locale e alcune partnership
nategrazieallamiapresenza
sul sito». Sentendo i pareri
di questi addetti ai lavori,
parecchio pratici dei social
networkapplicati almondo
pizza,sembrerebbechel’uso
diTwittersiaparecchioelita-
rio,dacircoscriverequindia
un target meno eterogeneo
rispetto a Facebook, piatta-
formawebnellaqualemolti
professionisti sonopresenti
ancheperché“nonpuoinon
esserci…!.
Strategie diverse,
stessiobiettivi
«Se da una parte Facebook
mi ha permesso di avere
contatti e opportunità di
collaborazioneconfornitori
epartner–raccontaGiusep-
peCusciannadellaPizzeria
Smile di Sassuolo – Twitter
mi consente di essere se-
guito, con evidenti benefici
d’immagine,damolticlienti
VIP che frequentano il mio
locale. Il loro presenziali-
smo, le foto che pubblico, i
“tweet”che leaccompagna-
nocontribuisconoinmanie-
radeterminanteadiffondere
edelevareilmiobrand,oltre
ad aumentare lamia visibi-
lità e ad attirare altri per-
sonaggi famosi». Cuscianna
nonsimuoveperòallostes-
somodo sui due social net-
work, anzi testi e foto pub-
blicati sono pensati e scelti
in funzione di chi segue le
sortidellapizzeriasulledue
piattaforme, invirtùdeidif-
ferenti targetdi riferimento.
Diversa,macomuneaFace-
book e Twitter, la strategia
adottatadaFrancoCarderro
dellaPizzeriaDaMicheledi
Napoli: «ilmio localeha150
anni di storia, quindi non
posso che essere presente
suentrambe lepiattaforme.
La forza e la storia del mio
nomemiconsentonoperòdi
poterpubblicare immagini,
post o tweet che siano, e
pubblicizzare eventi senza
alcunadistinzione tra i due
social network: è pur vero
chegliutentisonodiversitra
loro, ma la formula che ho
studiatoper imieicontenuti
èperfettaperentrambiisiti».
è un viaggio nell’universo
socialchenonlanciasenten-
ze, non sussurra ricettevin-
centi e non regala nessuna
perladisaggezza.Ognunosi
muoveattraversoideechiare
e strategie che funzionano
conundenominatorecomu-
neperò: la strada cheporta
al socialwebè fattadiclien-
ti,ognunodiversodall’altro.
Chiosando, ciascuno ha il
suo target di riferimento
ed è al suo interno che si
sviluppa(edevenecessaria-
mente farlo) la strategia di
comunicazione di ciascun
locale. Nessun pressapo-
chismo, e neppure appros-
simazione. è il social web,
e bisogna esserci, anche, e
soprattutto, con la testa.
M
Unpo’di storia
Socialweb:uso emanutenzione
È comeun cocktail, unequilibratomixdi buonsenso, intelligenza,
acume, strategiae cortesia. Gestire inmanieranon corretta le
propriepagine social può rivelarsi controproducente, conun
effettoboomerang indelebile. Oltrea“visitare”piùvoltenell’arco
dellagiornata lepropriebachecheeprofili èbene rispondere, con
garboededucazione, a tutti coloro che ci pubblicanoqualcosa,
anchequando i commenti possono risultare sgarbati: l’immaginene
beneficierà senz’altro; per lo stessomotivo, e con imedesimi risultati,
non ci deveesserenessunproblemaaospitarepost enotiziealtrui.
Troppavisibilità, però, puòavereeffetti indesiderati: il rischiodi
annoiare chi leggee scatenare in lui unmeccanismodi rifiutoèquasi
garantito, edèun“follower”oamico che sia chenon si recupera
più. Anche l’occhio, però, vuole la suaparte: fotoevideo sempredi
qualità, allo stesso livelloquindi di testi, post e tweet pubblicati. In
ultimo,mai sottovalutare i collegamenti, attraversohastageparole
chiave, al proprioblogprofessionaleealweb sitedel proprio locale;
generanovisibilitàe traffico, orapiù chemai determinanti per una
correttagestionedellepropriepagineweb.
aprile 2014
mixer
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PERMOLTI FACEBOOKSI PRESTAMEGLIODI TWITTER
PERPROMUOVERE LEPROPRIEATTIVITàE INIZIATIVE
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