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D
eterminazione e fede
sono le doti dei cam-
pioni e non si può di-
recheaBrunoVanzan
manchino né loro né
tantomenoquel titolo.
Campione, anzi campione del
mondo, che suona come un
onore ma dopotutto è anche
unbell’onere.
Ungradevolepesodaportare
ricordandosisempredidover
dare ilmassimo,diassicurare
professionalità edemozione:
allegare, sul lavoro, al banco
bar.
Romano di nascita, torinese
d’adozione ma cittadino del
mondo viste le tante gare di
Flair che lo portano aggira-
reovunque, Bruno è trainer
presso Planet One Service,
la prima scuola di American
Bartending ad emergere in
Italia nel 1991 e ha parteci-
pato a 17 gare internazionali
di Flair nel solo 2013.
Hai cominciato il 2014 con-
quistando il titolo di Best
Flair Bartender del mondo
aiBarAchievementAwards,
ti vadi portarci indietronel
tempo aquandonon eri an-
cora il Bruno Vanzan che i
più conoscono?
A sedici anni iniziai a lavorare
nella periferia romana in un
caffè notturno, guadagnare i
primi “soldini” mi faceva sen-
tireautonomo, inquelperiodo
si cominciavaaparlaredi Flair
Bartender,erostregatodailoro
movimenti.
Dopoaverneconosciutialcuni,
un bel giorno tornai a casa e
dissi: “Papa’, Io voglio fare il
bartender!”.
Vi lascio immaginare la faccia
dipapàchegiàsognava leme-
daglie al valore che avrei por-
tato un giorno sulla divisa da
Generale… Non parlava più,
ammutolito.
Dopo diversi giorni (e ce ne
sono voluti parecchi per fargli
accettare questa scelta!) mio
padremi iscrisseaduna scuo-
la per barmandicendomi: “Se
vuoi fareuna cosa, qualunque
sia, fallabene.”
Agli inizinonèstata facile,cre-
devo di non essere bravo, ad-
diritturadinonessereportato!
E’ stato un momento scorag-
giante che però ha accesso in
me la scintilla giusta emi so-
nodetto: ce ladevo fare, segli
altri si allenano un’ora, iomi
allenerò tre.
Daalloratantisacrifici:lungola
stradahopersoamiciefidanza-
te, nonera facile starmi dietro,
mentre tuttiuscivano lasera io
rimanevoacasaadallenarmi,il
sabatoe ladomenicanonsono
mai stati giorni di festa.
Flair: come lospiegheresti a
chi di bartendingnonne sa
proprioniente?
Il Flair èmolto facile da spie-
gare: è una disciplina, io l’ho
semprevissutocomeun’attitu-
dinealmovimentocheportaa
catturarel’attenzionedelcliente
albancobaredelpubblicodu-
ranteuna competizione.
Cosa ricordi della tuaprima
gara?
Lamiaprimagara? Unricordo
lontanoma indelebile.
Torino, correva l’anno 2007,
Bacardi-Martini GrandPrix.
aprile 2014
mixer
75
parla ilbestflair
bartender,oggi
anchetrainer
pressoplanetone
service
acuradi
manuelmessina
planetoneservice
La rivalsa dei
Peperoni
Ingredienti
•1/2 lime
• 2 cucchiaini zucchero
bianco
• 1 1/4 oz .vodka
• 3 fettine di peperone
• 1/2 oz. spremuta
d’arancia
• 1/2 oz. succo di
cranberry
Preparazione
Pestare leggermente il
lime con lo zucchero,
aggiungere le fettine
di peperone (pestarle
leggermente se si vuole
donare al drink un
sapore più deciso),
aggiungere la vodka,
la spremuta d’arancia
e il succo di cranberry.
Colmare con del
ghiaccio crushed e
mescolare.
Tecnica:
muddle
1...,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76 78,79,80,81,82,83,84,85,86,87,...132
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