che ora che si è all’interno.
Gliitineraripossonoesserein-
finiti, a seconda delle vostre
esigenze.
Difficilenonaccontentarecu-
riosità ed interessi a Vinitaly.
Daigrandivini(Barolo,Barba-
resco,BrunellodiMontalcino,
Amarone della Valpolicella)
fino alla denominazioni più
piccole sconosciute che avete
sentito nominare solo sulla
carta, ma mai assaggiato. Io
vi segnalo due temi da ap-
profondire e che meritano
attenzione, per vari motivi,
anche commerciali, oltre che
qualitativi.
Atuttobio,
biodinamico
eartigianale
Fino a qualche anno fa Vini-
taly rappresentava il diavolo
per coloro che avevano fatto
un’altra sceltaproduttiva, che
si discostava inparte, o com-
pletamente,daicosiddettipro-
duttori “convenzionali”.
Mi riferisco a quella oramai
nutritapattugliadiproduttori
che genericamente vengono
definitidaipiù“naturali”.Non
acasodue fiereparallelecon-
tinuanoadesistereeanutrire
grande interesse proprio in
queigiorni,pursvolgendosial-
trove(VinNaturaVillaFavorita
e Vini Veri a Cerea). Poi, due
edizioni fa, a Vinitaly sbarcò
unospaziodenominatoVi.Vi.T
(quest-annoalPadiglione12),
acronimo che sta per “Vigne
Vignaioli Terroir”: è stato su-
bito un successo, vuoi per la
novità, vuoi anche per il nu-
tritonumerodiproduttoriche
vi hannoaderito.Uno spazio,
quindi, dove poter conosce-
re ed assaggiare tutta quella
produzione che ha deciso di
sposareunafilosofiachemol-
timediadefiniscono “natura-
le”. In realtà, come dichiara
la stessa manifestazione, qui
si riuniscono quei produttori
“chevoglionoesprimersinella
trasparenza, nell’autenticità e
nell’individualità.
Ivinivoglionoessere l’espres-
sione autentica del territorio
che li produce”. La Stoppa
(Emilia-Romagna), Stefano
Amerighi (Toscana), A’ Vita
(Calabria), Cos (Sicilia), Bo-
navita (Sicilia), i vini del cata-
logoTripleAdel distributore
Velier,Radikon(FriuliVenezia
Giulia), sono solo alcuni dei
tanti nomi da non perdere
per conoscere realtà quasi
sempreartigianaliedipiccole
dimensioni, non necessaria-
mentecertificatebiologicheo
biodinamiche,macomunque
moltoaffiniadunaviticoltura
che vede anche nel rispetto
dell’ambienteunadelleviema-
estreper valorizzare il terroir
chesi trovaacustodire.Se, in-
vece, per voi esserecertificati
biologici, oanche inaggiunta
biodinamici,èunacondizione
fondamentale,alloraquest’an-
no la novità consiste proprio
inuno spazio (Padiglione11)
che si chiamaVinitalyBio, or-
ganizzato in collaborazione
con FederBio. Solo la produ-
zionenazionale,conun’offerta
anche internazionale, certifi-
cata: si va da Gulfi (Sicilia) a
La Vis (Trentino), da Chiusa
Grande (Abruzzo) ad Astoria
Vini (Veneto), piuttosto che
PodereRiparbellaeLavacchio
(Toscana).Insommaduerealtà
da seguire, al di làdei gusti e
delleconvinzionipersonali:da
un latoperchépotetescoprire
chicche davvero interessanti,
dall’altroperché tutto ciò che
ruota intorno al bio, biodina-
mico e artigianale, riscuote
semprepiù interessedaparte
dei consumatori e,quindi,un
operatoredel settorenonpuò
nonapprofondirequestoseg-
mento,avendoadisposizione
benduespaziadessidedicati.
Ivinirosati.Danon
dimenticare
Sono una categoria spesso
bistrattata. A torto. Benché
buonapartedella critica l’ab-
biaoramairiabilitata,cosìche
oggi sia più semplice trova-
re recensioni o dichiarazioni
d’amore nei confronti di una
tipologiachehaunasuadigni-
tà ben precisa e che si sposa
magnificamenteconlatavolae
conunconsumoestivo,nonè
così semplicedaproporrepoi
al grandepubbliconei propri
esercizi.
Eppure uno sforzo andrebbe
fatto: perché i costi non sono
mai esagerati,perché in Italia
troviamomolteinterpretazioni
da più regioni, e perché pos-
sono rappresentare una vali-
dissimaofferta,moltoversatile
e abbinabile con la cucina di
molti ristoratori.
In questo caso fare dei nomi
è quasi improponibile per-
ché di produttori ce ne sono
tantissimi. Vinitaly, nel suo
cuore, è diviso più o meno
regionalmente, quindi quello
chepossiamo fareper appro-
fondire questa tipologia è
andare subito al cuore del
discorso: Puglia (Padiglio-
ne 11), Abruzzo (Padiglione
12), Lombardia (Palaexpo),
Alto Adige (Padiglione 6).
Non sono le sole regioni a
offrireunabella sceltadi ro-
sati, ma certamente non si
può non partire da queste,
che offrono un ventaglio di
denominazioni che ben fo-
tografano il meglio della
produzione nazionale.
M
aprile 2014
mixer
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Credits: Foto Ennevi-Veronafiere