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L
a crisi morde, ma gli
italiani continuano a
tenere in alto i calici.
A dirlo sono le rile-
vazioni dell’indagine
Crest® di NPD relative al
mercato fuori casa nel 2013,
che rivelano come laminore
disponibilità di spesa delle
famiglie non abbia inciso in
modosignificativosullascelta
dipasteggiareconlabevanda
diBacco. «Gliattidiconsumo
sul fronteenologico -osserva
Matteo Figura, responsabile
Foodservice NPD in Italia -
hanno registrato un trend
positivo,sfiorandoquota440
milioni».
A contribuire a questo risul-
tatoha senz’altroconcorso la
crescita del gradimento nei
confronti delle uve bianche,
preferitedadue clienti su tre
traquellichescelgonoilvino.
«Lapercentualedivisitenelle
quali sono stati ordinati vini
bianchi e bollicine - spiega
Figura - è passata dal 2,80%
del 2012 al 3,10% del 2013,
complice l’apprezzamento
dimostratodalpubblico fem-
minile».
Maanche il restodelcompar-
tohafattorilevareandamenti
sostanzialmente positivi. «Il
vino rosso - conferma anco-
ra ilmanager - hamantenuto
le proprie posizioni: la per-
centuale di visite in cui vie-
ne richiesto è infatti rimasta
stabile all’1,70%».
SCELTEDIQUALITÀ
I dati rilasciano dunque la
fotografia di un settore che,
inmodo piuttosto inaspetta-
to, si muove controcorrente.
E lo fanell’ambitodiuncom-
partochenel 2013havissuto
uno dei suoi anni più critici.
«Stando alle nostre analisi -
commentaFigura - il canale
della ristorazione commer-
ciale è stato penalizzato da
unadrasticariduzioneinter-
mini di affluenza, riduzione
che possiamo stimare pari
al 2% circa. A differenza di
quanto avveniva inpassato,
infatti,nonsièassistitoaun
spostamentodelledecisioni
dei consumatori verso seg-
mentidioffertapiùeconomi-
ci,maaunacontrazionedel
numerodivisite».Èinsomma
cambiata la prospettiva che
governa i comportamenti
degli avventori.
«Oggi le scelte di questi ul-
timi - rileva Figura - sono
guidatedaunatteggiamento
improntato all’oculatezza. Il
chenon corrispondeneces-
sariamente a una riduzione
della spesa o alla richiesta
di unamaggiore quantità a
parità di prezzo. Tutt’altro.
L’orientamento generale va
nella direzione di una valo-
rizzazionedell’esperienzadel
mangiareedelbere.Inbuona
sostanza,sirinunciaaqualche
pranzoo aqualche cena,ma
quandocisiconcedeun’uscita
si preferisce orientarsi verso
un’offerta di buona qualità,
nonvincolata, quindi, inmo-
do stringente al solo fattore
prezzo. E il vino, che pur
rappresentando una voce di
costoconsistenteèingradodi
esaltarevalori comegenuini-
tà, convivialità, rapporto con
il territorio e con la filiera
produttiva, beneficia senza
dubbio di questa tendenza».
Èinveceerratalaconvinzione
cheadeterminareunmaggior
utilizzodialcolici sia l’attuale
congiuntura economica. «Ve-
ro è - sostiene il manager -
che abbiamo riscontrato un
aumento del consumo di vi-
no e un contestuale calo di
quello delle bibite, ma i due
fenomeni nondevonoessere
messi incorrelazione.Lafles-
sionescontatadaglianalcolici
deve infatti essere imputata
alla diminuzione delle visite
“low price”, che per loro na-
tura sonopiù frequentemen-
te accompagnate proprio da
bevande e affini».
LESTIMEPER IL2014
Le premesse perché il vino
possa farebeneanche inque-
sto2014, quindi, nonmanca-
no,soprattuttosesiconsidera
che il servizio completo, ov-
vero ilcanalepiù tradizionale
dellaristorazioneequellopiù
significativoperilconsumodi
questo prodotto (incide per
quasi il 62% nelle vendite),
invia segnali incoraggianti.
«Finora-affermaFigura-nelle
fasidicontrazioneilfullservi-
ceha sempre soffertopiùdel
quickservice,ilsegmentocioè
compostodabar,fastfood,lo-
cali takeaway. Inquestimesi,
invece, abbiamo rilevatouna
dinamica inversa: la perdita
del servizioveloceèpiùmar-
cata di quella registrata dal
servizio completo. E questo
significache il settoresi trova
nellafasefinalediunaparabo-
ladiscendente. Si è insomma
giunti al limiteminimo delle
visite». Ora quindi dovrebbe
arrivareiltempodellarisalita.
«Il sentiment dei consumato-
ri, inparticolare se riferito al
servizio completo, è stabile
- conclude Figura -. Così, se
l’economia complessivamar-
cheràunaprimaripresa,come
del resto già alcuni indicato-
ri lasciano prevedere, il full
service dovrebbe vivere una
stagionepositiva,atuttobene-
ficiodelvino,cheproprioqui
trova il suomaggiore canale
di consumo».
M
aprile 2014
mixer
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ILCONSUMODELVINONELLEDIVERSEFASCE
ORARIE:2013 in%
Vino bianco
Vino rosso
Spuntino serale
6,4
5,6
Cena
34,9
39,0
Aperitivo
24,0
10,4
Snack pomeridiano
3,4
2,6
Pranzo
31,3
42,5
ILPROFILODEICONSUMATORIDIVINO
PERFASCEDIETÀ:2013 in%
Vino bianco
Vino rosso
over 50 anni
34,8
40,7
35-49 anni
31,3
33,9
25-34 anni
21,5
18,0
18-24 nni
12,4
7,3
ILPROFILODEICONSUMATORI
DIVINOPERSESSO:2013
Vino bianco
Vino rosso
Donne
44,2
37,7
Uomini
55,8
62,3
Fonte: TheNPDGroup /Crest Italy
1...,83,84,85,86,87,88,89,90,91,92 94,95,96,97,98,99,100,101,102,103,...132
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