S
pesso, una delle motivazioni che
spingono enotecari e sommelier,
ma in generechiunquelavorinell’Ho-
reca e nel dettaglio, a sostegno della
scelta di non acquistare alcuni vini di
certe realtà produttive al momento della com-
posizionedelproprioassortimento,èlaseguen-
te: se ci sonoanchenellagrandedistribuzione,
allora non li compro. Comprensibile sotto un
certo punto di vista, e i motivi li conosciamo
tutti. Il primo è il prezzo: logiche commerciali
differenti, volumi di acquisto completamente
diversi e tutta una serie di dinamiche proprie
dellagrandedistribuzione–vedilepromozioni
- , a parità di referenza, portano a praticare al
pubblico prezzi più bassi nei supermercati. A
volte, decisamente molto più bassi.
Che fare? Soprattutto se stiamo parlando di
vini che amiamo, che i nostri clienti hanno
sempre consumato e acquistato nella nostra
struttura. Cosa gli diciamo una volta che non
li trovano più a scaffale, oppure nella nostra
carta dei vini al ristorante? «Guardi, lo trova
tranquillamente nell’ipermercato qui vicino,
significa che non è più buono». È vero? Non
sempre, anzi, oramai non più. E questo per
tanti motivi. In Italia facciamo fatica a consi-
derare le corsie degli ipermercati che ospitano
centinaia di vini come dei luoghi dove trovare
anche referenze di un certo livello qualitativo.
cambiare la distribuzione
All’estero la musica, invece, è completamente
diversa. Quindi? Partiamo da una prima con-
siderazione. Il commercio del vino e i relativi
canali distributivi sono cambiati negli ultimi
anni: l’e-commerce, anche se lentamente e a
fatica, sta facendo passi avanti anche nel mon-
do del vino, e soprattutto la Gdo è molto più
attenta di una volta. Oramai da anni non vive
solo più di bottiglioni e vini in brik. Anzi, le
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mixer
giugno 2014
Il sommelier
gestioni e impresa
È un tema noto, ma sempre attuale. Come
differenziarsi dai punti vendita della grande
distribuzione organizzata? È sufficiente avere
referenze diverse, considerando che oramai anche
i supermercati non disdegnano etichette un tempo
presenti solo in enoteca?
Se li tiene la Gdo, allora non li
voglio. È sufficiente?
Luca Gardini
Romagnolo verace,
Luca Gardini inizia
giovanissimo la sua
carriera, divenendo
Sommelier Professionista
nel 2003 a soli 22 anni,
per poi essere incoronato,
già l’anno successivo,
miglior Sommelier d’Italia
e -nel 2010- Miglior
Sommelier del mondo.