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pocheetichettedipregio, spesso,nonsonopiù
tenutesoloall’internodiunavetrinettachiusaa
chiave. Sono aumentate di numero e non sono
piùpresentateinmodocosìelitarioedistaccato
come un tempo. Il discorso è lungo e comples-
so ed è anche difficile generalizzare perché le
tantissime insegne che esistono in Italia, con
logiche differenti a seconda delle metrature e
della collocazione geografica, portano a scelte
antitetiche anche all’interno della stessa cate-
na distributiva. Milano, piazza ricchissima di
punti venditadi tutte lepiù importanti aziende
della grande distribuzione italiana, ne è un
esempio. Se prendiamo in considerazione un
nomeimportante,soprattuttonelCentro-Nord
del Paese, come Esselunga, troveremo punti
vendita con più o meno referenze, nonché
alcuni selezionati negozi conunveroeproprio
spazioadhoc,vini“daenoteca”eunsommelier
a disposizione per gli acquisti.
competenza e servizio
Sul prezzo l’eventuale guerra è persa in par-
tenza, quindi sarebbeunsuicidiocimentarsi in
questacompetizioneconlagrandedistribuzio-
ne.Certamenteunaprofonditàpiùpuntualedel
nostroassortimentoeunaricercadiproduttori
più piccoli, e che non possono decidere di
entrare nel canale della Gdo, è una linea gui-
da da seguire. Però, che non sia un alibi per
derogare da due aspetti che ancora fanno la
differenza tra questi due canali di vendita. La
competenza e il servizio. Difficilmente la Gdo
potràmaiesseresuperiorealdettagliosuquesti
fattori. Quanto meno non nel breve termine.
Oramai, tutti comprano ovunque, quindi una
netta divisione tra chi acquista vino solo e sol-
tanto inuncanale, nonesistepiù. Però il giusto
consiglio, l’accoglienza e un servizio adeguato
possonoancorafareladifferenzaegiustificare,
anche a parità di referenza, prezzi più alti. Cer-
tamentenonsproporzionatamentepiùaltiperò.
Loso,nonècosìsemplice.Peròlagiustaconser-
vazione dei vini non è un fattore secondario, e
vacomunicataefattasemprepresente.Lagiusta
scelta in base a ciò che dobbiamo cucinare o
regalare, soprattutto durante le festività, sono
aspetti che possono spingere ancora a privi-
legiare il dettaglio alla grande distribuzione.
È un periodo difficile, non solo per i piccoli
dettagliantiinrealtà,maancheperlegrandica-
tene, e i dati purtroppo lo confermano. Sicché,
bisognaaumentareillivellodiprofessionalitàe
marcare le differenze, non tanto e non solo di
assortimento–leviedelcommerciodelvinoso-
noinfinite,quindiimprovvisamentepossiamo
trovare tranquillamente anche un Grand Cru
di Borgona a scaffale nella Gdo – quanto
di servizio e competenza.
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