punto sono considerati quelli
del fuori casa, che risultano
quindi più penalizzati rispet-
to ad altre voci della spesa
alimentare».
A determinare questo atteg-
giamento non è però sol-
tanto una minore disponi-
bilità economica: l’indagine
di Ipsos ha infatti rilevato
come anche chi ha visto mi-
gliorato il proprio tenore di
vita o comunque lo ha facil-
mente mantenuto invariato
nel corso degli ultimi due
o tre anni, ha contratto in
modo deciso il consumo ri-
volto al canale fuori casa.
Una condotta ben diversa
rispetto a quella registrata,
sempre da Ipsos, nel 2007,
quando a redditi in crescita
o invariati corrispondevano
consumi parimenti in au-
mento o stabili.
PROSPETTIVE INCERTE
Stando alle indicazioni di
Ipsos, quella in cui versa il
canale dei consumi fuori ca-
sa è insomma una situazio-
ne poco incoraggiante, che
non lascia peraltro immagi-
nare inversioni di tenden-
za, almeno a breve termine.
«Una parte consistente dei
nostri intervistati - afferma
Pagnoncelli - prevede che la
fine di questa fase recessiva
non arriverà prima di 5-10
anni. E indipendentemente
dal fatto che questa valuta-
zione si riveli concreta, ciò
determina un irrobustirsi
dell’orientamento al rispar-
mio, che può quindi incide-
re in modo negativo sulla
propensione alla spesa».
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Il consumo nel canale del fuori casa negli ultimi due o tre anni
Fonte: elaborazione Ipsos su
indagine ACRI (Ottobre 2013),
popolazione italiana 18+
36
%
Molto
diminuito
29
%
Un po’
diminuito
31
%
Rimasto
più o
meno
invariato
3
%
Un po’
aumentato
1
%
Molto
aumentato