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eLondracon,appuntountreno
degli anni ’20 chiamato British
Pullmann. A base di Sloe Gin,
PerichaudBitter, cubetti di zuc-
chero e Champagne.
Il vagone-bar propone al mas-
simo 35 posti a sedere ed è
spesso pieno soprattutto la
sera; «ma quasi sempre non
chiudiamo neppure di notte,
visto che molti clienti che, ad
esempio,fannol’itinerarioclas-
sicoVenezia-Parigi,rimangono
a bordo solo per un pernotta-
mento e vogliono vivere ogni
minutol’atmosferadiBelleépo-
que che si respira sul nostro
treno» afferma Nisi.
cucina su rotaie
Se il barman, e molto perso-
nale di bordo, nonché due dei
tre capi treni del VSOE, sono
italiani, lo chef, nella miglio-
re tradizione degli anni ’30, è
invece francese. Ed è una me-
moria storica per questo treno,
in quanto è da ben 30 anni
che l’Executive Chef Christian
Bodiguelsioccupadicolazioni,
pranzi e cene nei tre vagoni
ristoranti del convoglio; il Côte
d’Azur, da 36 coperti, l’Etoile
du Nord, da 34, e l’Oriental,
anch’esso con 36 coperti. «Co-
me il mio collega Nisi cerco
di prendere spunto per la mia
cucinadaiterritoricheattraver-
siamo, attingendoapienemani
agliingredientidaloroprodotti
e alle loro tradizioni culinarie.
Diciamo che faccio una cucina
franco-italiana, con piatti del
Belpaesecucinati alla francese,
contaminati dai prodotti delle
culture che andiamo a toccare.
Adesempiousomolto lespezie
quando andiamo a Istanbul».
Non è facile lavorare sul VSOE
perché gli spazi sono stret-
tissimi, i sobbalzi del treno
si sentono, malgrado, per
ragioni di sicurezza, siano
state cambiate le sospensioni
e le balestre, nonché raffor-
zato freni e i cuscinetti, e la
dotazione delle cucine non
è uguale a quella dei ristor-
nati moderni sulla “terrafer-
ma”. Ma il risultato è subli-
me: «non è facile cucinare in
movimento ma siamo ben
organizzati» dice Bodiguel.
«Così come il servizio nei tre
vagoni ristoranti curatissimo,
grazie, anche stavolta, a pro-
fessionisti formati in Italia».
M
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mixer
aprile 2014
La storia dell’Orient Express
inviaGGio Dal 1883
Il primo Orient Express partì nel 1883 da Parigi per la
Romania. Ma fu solo negli anni ’20, e con l’apertura del
Tunnel del Sempione, che nacque il Simplon-Orient Express,
diventato poi Venice Simplon Orient Express. Il marchio
originario Orient Express è di proprietà di Wagon Lits, quindi
delle ferrovie francesi che, possedendo alcuni vagoni storici,
organizza degli itinerari Nostalgique ma solo di giorno. Il
VSOE invece ha comprato negli anni ben 27 vagoni risalenti
al treno storico, con le decorazioni originali di René Prou e
con le opere in vetro di René Lalique, anche se ne vengono
utilizzati al massimo 18, poiché gli altri servono per i pezzi
di ricambio. Proprio questo treno ha dato il nome a una
società basata a Londra che negli anni ha raccolto sotto di sé
il meglio del lusso in fatto di Treni, oltre al Vsoe opera tra gli
altri il Royal Scotsman, il Northern Belle e il British Pullmann
in Gran Bretagna, e l’Eastern & Oriental Express tra Bangkok
e Singapore, di Crociere fluviali quelle di Afloat France o
quelle sui fiumi del Myanmar, e di Alberghi, tra cui le icone
del turismo mondiale quali il Sanctuary Lodge di Machu
Picchu, il Reid’s di Madeira, il Ritz di Madrid e ben cinque
gioielli italiani: il Villa San Michele a Firenze, lo Splendido di
Portofino, il Caruso di Ravello, il Timeo e il Villa Sant’Andrea
di Taormina e il Cipriani di Venezia. Società che proprio
quest’anno ha deciso, però, di cambiare nome, diventando
Belmond, volendo distaccarsi forse dal pesante retaggio
di quell’icona dell’Art Déco che è il Venice-Simplon Orient
Express.
ristorazione
A bordo dell’Orient Express
lo chef christian bodiguel e il train manager michele rocca. a fianco tre piatti che prendono
spunto dalle regioni attraversate dal treno
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