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che - come dice il suo stesso

ideatore,

Vincenzo Ferrieri

- declina il cacao in gelate-

ria, caffetteria, pasticceria e

design. «Il progetto - raccon-

ta Ferrieri - è nato nel 2009

sulla scorta di una semplice

constatazione: fino ad allora

la vendita del cioccolato era

stata approcciata secondo

modalità piuttosto standar-

dizzate. Con Cioccolatitaliani

abbiamo invece voluto pro-

porre una formula capace di

rivisitare gli schemi: i nostri

store offrono lungo tutto il

corso della giornata, dalla

colazione al dopocena, piat-

ti dolci e salati, uniti ide-

almente dall’utilizzo di un

ingrediente, il cacao, che fa

da ombrello a tutta la nostra

produzione, esattamente co-

me avviene per il pane nella

catena Le Pain Quotidien o

per il caffè da Starbucks». E

i numeri hanno dato ragione

all’intuizione. «Nel 2014 i no-

stri 9 punti di vendita italiani,

cui se ne aggiungono altri 3

all’estero - afferma Ferrieri -

hanno generato un fatturato

di 13 milioni di euro. Ma non

abbiamo certo intenzione di

fermarci qui. Sono infatti con-

vinto che occorra smettere di

pensare in piccolo: il mercato

è gigantesco. E così nel 2015

abbiamo previsto l’apertura

di altri 8 negozi di cui 3 in

Italia (Torino, Salerno e Ro-

ma) e 5 in Asia (Dubai, Rihad,

Kuwait, Quatar e Manila).

Un’operazione che dovreb-

be portarci a raggiungere già

quest’anno un giro d’affari di

20 milioni di euro».

Il cioccolato insomma sembra

promettere dolci sorprese. A

patto però di saperlo propor-

re in modo creativo.

M

46

mixer

marzo 2015

Cioccolaterie

PUBBLICO ESERCIZIO

Il negozio di Cioccolatitaliani in via Torino, a Milano

Il negozio di Venchi a Fiumicino

Cioccolati

Italiani

punta sul

salato e

sulla fascia

serale

Ben il 15% del fatturato

di

Cioccolatitaliani

proviene dai piatti

salati, come la pasta

Cacio, Pepe e Fave di

Criollo. Significativa è

anche la fascia serale,

arrivata a pesare il

30% del giro d’affari

della catena. «Abbiamo

approfittato di un

vuoto - osserva il patron

Ferrieri

-: in Italia

infatti non esistono molti

locali che servono un

dolce al tavolo nelle ore

notturne».