Castello
la vede così - sono le
parole chiavedel packagingdi
questo prodotto.
La differenziazione tra bevan-
de simili avviene però anche
attraversouna sceltacromatica
fortemente caratterizzante e
personale, che permette di
consolidare la singola identi-
tà aziendale e il suo rapporto
verso il cliente».
La ricerca di un’estetica per-
sonale fuori dal coro si gioca
pure sulla grafica: «una scelta
che rimanda molto a grafìa e
disegno “manuali” – è l’opi-
nione di
Luigi Dellacqua
di
LineaAtc – favorisce e conso-
lida un rapporto di familiarità
e intimità tra prodotto e con-
sumatore».
Sembrerebbero per ora re-
stare un passo indietro gli
energy drink, creativamente
limitati da un target fortemen-
te caratterizzato e apparente-
mente
granitico:moltoancora
si gioca su caratteri e colori
sgargianti e “aggressivi”.
vino: forme e colori
Nel vino le nuove frontiere
partono invece dalla globa-
lizzazione: «un settore che ne
è stato fortemente influenza-
to – il parere è di
Marcello
Francescon
edi
CristinaCol-
lodi
(dell’agenzia Francescon
& Collodi) – e che ha indotto
creativi e case vinicole a con-
solidare presto e bene il loro
marchio. I protagonisti sono
il vetro, nelle sue mille forme
e colori, e nuove tecniche e
materiali di stampa che han-
no portato le singole etichet-
te a identità mai viste prima».
Identità caratterizzanti, figlie
di due tendenze che vannoog-
gi per la maggiore: «da una
parte c’è la ricerca dello stile
minimale, con uno o due co-
lori al massimo – dice ancora
Veronica Franzini - dall’altra
quello vintage rivisitato, con
la ripresa di texture e motivi
geometrici. Le font più usate
sonoquelledall’aspettopulito
edeleganteequelleche tendo-
no a un look più calligrafico».
Per quanto riguarda il naming,
soprattutto per quel che con-
cerne i prodotti di nicchia,
regge bene la scelta di iden-
tificarsi con un numero, che
spesso nel caso delle aziende
vinicole corrisponde all’anno
di fondazione e che ben si
adatta ai font più usati. Ten-
denze che a volte simescolano
tra loro, dando luogo a packa-
ging innovativi ed ecologici,
interamente biodegradabili e
isotermici, perfetti quindi per
vini e bollicine che esigono il
fresco. Nel settore della birra
c’èpoi chi ha trovato il coniglio
nel cilindro, facendodiventare
il proprio tappo, in materiale
sintetico, unoriginaleecolora-
to portachiavi con il logo del-
la casa, con evidenti benefici
in termini di fidelizzazione e
identità. La sintesi, rubando la
chiosa a unodegli intervistati?
Vince il design, pulito e senza
inutili effetti di make-up.
E non è certo finita qui…
M
Criticità
Arte,
tecnologie e
budget
Nuovi materiali e tecniche
di produzione e stampa
permettono a cliente e agenzia
possibilità pressoché infinite
che, a volte, si scontrano con
il budget disponibile: nel caso
di vini e distillati, ad esempio,
etichette estremamente sottili
in ceramica non sono per
tutte le tasche, anche in virtù
dell’orientamento sostenibile
delle aziende che spesso
impongono, per le stesse
“label”, la certificazione FSC,
stampa a basso impatto e
senza lavorazioni di secondo
passaggio. Altri limiti a volte
penalizzanti, dal punto di vista
grafico, sono quelli imposti
dalle normative di legge,
vissute come un vincolo dai
creativi perché li costringono
a riempire uno spazio che
spesso vorrebbero, al contrario,
alleggerire e che comunque
possono pesantemente
condizionare l’intero progetto
grafico.
54
mixer
marzo 2015
Packaging 3.0
PUBBLICO ESERCIZIO
Nel packaging del
vino protagonisti
sono il vetro, in
forme e colori
variegati, e la
scelta di nuove
tecniche e
materiali diversi