marzo 2015
mixer
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“A fine settembre
2013 ho messo la
mia attrezzatura da
bartender in valigia e
mi sono trasferito
a Londra”
Frequentai l’alberghiero
Vespucci di Lambrate e
proseguii con corsi e le
competizioniorganizzate
da Planet One.
Primadi arrivare al tuo
attuale lavoroalBalius,
qualiesperienzeequan-
ta gavetta hai fatto?
La “prima volta”, quella
che effettivamente non
si dimentica mai, è stata
al bancone del Bar Qua-
ranta a Cernusco sul Na-
viglio, lì ho intrapreso i
primissimi passi per poi
continuare al Magnolia.
Dopo un anno, la decisio-
nedipartireperBarcello-
na,dovefeci tantagavetta
nei classici tapasbar, fino
ad arrivare a Las Palmas
l’anno successivo.
L’esperienza alle Cana-
rie è stata la più signifi-
cativa del mio percorso:
la Azotea de Benito e in
particolare Andrea Fiore
hannorappresentatouna
svoltaimportanteperme,
mi sono approcciato alla
Mixology molecolare.
Tornato di nuovo a Bar-
cellona ho continuato a
specializzarmi: prima al
Mutis, un esperimento
spagnolo di speakeasy
ispirato all’atmosfere di
unaAtlanticCityanni‘20,
poi allo Xixbar che è la
più antica, passatemi il
termine, gintonicheria
della città, la prima ad
iniziare con la moda del
gin tonic.
Qui ho conosciuto il mio
attuale capo chemi parlò
del progetto del Balius e
la mia risposta fu subito
“presente!”.
È facile per un giovane
bartendercambiarerot-
ta verso un paese stra-
niero?
Nel nostro settore spo-
starsi inun’altracittànon
è difficile, certo all’inizio
c’èunpo’da“soffrire”ma
le soddisfazioni alla fine
valgono assolutamente il
prezzo.
Avendo agito di pancia,
sono partito all’avventu-
ra senza conoscere né la
città né la lingua, i primi
mesi sono stati una full
immersion di studio e
lavoro.
Il bartender è una figura
che richiede formazione
e ricerca continua, non
deve mancare la voglia
di reinventarsi e un’espe-
rienza all’estero rappre-
senta una grande oppor-
tunità per specializzarsi.
GLI SPIRITS PIÙ
DI TENDENZA
E LE LORO
PERFORMANCES
VODKA: DOWN
È uno spirit che non
mi entusiasma più di
tanto e che trovo un po’
sopravvalutato.
Sicuramente semplice
e facile da miscelare,
ma nel mio stile di
miscelazione avrà sempre
un posto in seconda
linea.
GIN: UP
Manco a dirlo, siamo
nell’infinita moda del Gin
Tonic, qui in Spagna più
che mai.
Credo che continueremo
ad usarlo per molto.
Inesauribile!
CACHACA: STABILE
Un prodotto ancora
sconosciuto per il nostro
pubblico, ma credo che
ben presto si farà notare
anche qui da noi in
Spagna.
WHISKY : UP
È lo spirit che prediligo
nella miscelazione. Un
ingrediente immortale
e con il quale mi
sbizzarrisco in ricette
classiche e nuove.
Up & Down