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ne con un nuovo incarico in un settore

che non rappresenta solo il mio lavoro,

ma una passione che coltivo da tutta la

vita, è un tassello che mancava nella mia

carriera professionale, oltre che essere

una bellissima sfida.

Il fatto di essere anche tu un centauro

ti ha permesso di entrare nella ‘fami-

glia’ dei piloti di MotoGP dalla porta

principale…

Diciamo che c’è voluto un incidente per

‘entrare’ in squadra. Era il 2003 quando

feci una bruttissima caduta in moto a

Milano in viale Forlanini. Ed è li che capii

chi avevo intorno, conchi spendevo ilmio

anno. Da quel preciso momento mi sono

sentito accolto e benvoluto, dai piloti, dal

dottor Costa, dai medici, dai meccanici,

dai dirigenti, dai colleghi, dalla gente del

paddock. Ho capito che quel guaio con

la moto mi avvicinava davvero a loro,

che sono persone speciali.

Hai trasformato i GP in un vero e pro-

prio evento di culto nazionale – con-

sacrando il mito di Valentino Rossi e

facendo salire “tutti in piedi sul diva-

no” aogni vittoriadel 9voltecampione

del mondo. Come ci sei riuscito?

Non è stata una cosa studiata a tavolino,

è solo capitata. Probabilmenteha contato

molto la mia passione per questo sport.

Durante la telecronaca io non sono solo

un giornalista, ma uno spettatore pri-

vilegiato che racconta le sue emozioni.

Questo mi ha permesso di rendere più

‘umani’ i piloti, facendoli diventare gente

comune con le proprie vite, le proprie

passioni o paure.

Se il MotoGP è diventato uno sport

nazionalpopolare, il fattodi essereora

suun canale a pagamento nonne limi-

ta la fruizione da parte del ‘popolo’?

Assolutamente no. Intanto l’abbonamen-

to a Sky non ha un costo proibitivo. Inol-

tre, la tecnologia a disposizione di un

operatore televisivoprivatopermetteuna

interattivitàeunapersonalizzazionedella

visione che è un valore aggiunto impre-

scindibile per un appassionato. Penso sia

la giusta evoluzione di questo sport e,

più in generale, di tutto il comparto mo-

tori. Poi una precisazione, intanto 8 gran

premi su 18 saranno in chiaro su Cielo;

gli altri si possono vedere in differita a

distanza di 3 ore dalla gara (sempre in

chiaro su Cielo). Inoltre, i bar sono ormai

quasi tutti abbonati; in questo senso, per

i locali pubblici e gli hotel è un valore

aggiunto incredibile il fatto di avere il

MotoGP su un canale a pagamento. È

business puro!

Nelle telecronache sei stato affiancato

sempre da grandi esperti: da Loris

Reggiani, aGiulioRangheri,MaxTem-

porali e, per tua grande sorpresa, lo

scorso anno inSuperbike, addirittura

da Max Biaggi con il quale c’erano

stati dissapori negli anni d’oro. Ora in

cabina con te ci sarà Loris Capirossi…

Partiamodall’ultimo, LorisCapirossi, una

persona chehaungrande cuore, è simpa-

tico e competente. Sono certo creeremo

una bella squadra. Con Reggiani, Lorito,

siamo stati una coppia che ha riso e fatto

ridere, pianto e fatto piangere; grazie a

Giulione Rangheri, Max Temporali, Al-

berto Porta e Paolone Beltramo (inviati

al paddock) e, soprattutto al grandissimo

Nico Cereghini a cui devo tanto perché

è lui che ai tempi mi segnalò ai vertici

Mediaset come commentatore del Mo-

toGP. Ma arriviamo a Max. Per anni tutti

hanno pensato che tra di noi ci fosse

antipatia. Certo, Biaggi avevauncarattere

spigoloso e, ai tempi del duello con Ros-

si, era davvero molto concentrato sulle

gare. Grazie all’avventura in Superbike

ho avuto modo di riscoprirlo trovando

un grande amico e un grande uomo e,

posso dire oggi, guai a chi me lo tocca.

Il tuo cuore però batte sempre per

Valentino. I test di Sepang sonoandati

beneper lui.MaMarquezsembraavere

ancora una marcia in più…

Però l’anno scorso a Misano Rossi ha

dimostratodi essere ancoraun fenomeno

vincendo controMarquez chehaunamo-

to, la Honda, che in questo momento ha

forse l’assetto migliore. Vero è che nella

MotoGP, ma come in tutto il mondo dei

motori, conta il pilota. Valentino dopo i

9 titoli conquistati ha trovato sulla sua

strada piloti incredibili, che utilizzavano

delle tecniche di guida diverse, nuove.

Lui li ha osservati, studiati e modifica-

to anche il suo stile per essere ancora

competitivo. Chissà, è presto per dirlo,

ma mi piacerebbe gridare ancora Rossi

C’È! (

Maria Elena Dipace

)

M

marzo 2015

mixer

91

iannone, marquez, rossi

Bradley William Smith