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per comunicare nel modomigliore l’italianissima

concezione di ospitalità, diventandone, quindi,

veri e propri “ambasciatori”. Innanzitutto tramite

un

vademecum

(

“Country Friendly Welcome

& Accomodation”

) che illustra e spiega come

la ricettività debba essere declinata in base alla

provenienza dei propri ospiti, siano essi indiani,

cinesi, arabi o americani. Insomma una sorta

di “marketing antropologico” che aiuta a fare di

ogni differenza una risorsa. E poi anche grazie

all’

App “Top Food”

che permette di tradurre i

menù e le proposte enogastronomi-

che in sei lingue (italiano, inglese,

mandarino, russo, spagnolo e ara-

bo) e consente di geolocalizzare,

pressoché in tempo reale, i locali

più vicini».

Cosa occorre per diventare Expo

Friends?

Innanzitutto esporre la vetrofania -

per farsi identificare con chiarezza

dai visitatori e diventarne un vero

e proprio punto di riferimento - e

poi impegnarsi a formare il perso-

nale, a fornire informazioni esaustive ai clienti

e a osservare il

“Decalogo per una Milano a

tripla A – Attrattiva – Accogliente - Aperta”

.

Sul pianopiù strettamente etico, invece, come

verrà coinvolto il settore?

Come sappiamo, il grande tema di Expo è quello

della nutrizione e del diritto al cibo. In questo

quadro, quello della ristorazione diventa un

ruolo educativo, nell’ambito del quale la buona

gestione della risorsa cibo diventa prioritaria.

È nato così

il progetto del Refettorio Ambro-

siano

che si avvarrà di un team di grandi chef

coinvolti da

MassimoBottura

. L’obiettivo? Recu-

perare gli avanzi dei Padiglioni di Expoe cucinarli

per gli ospiti della mensa gestita dalla

Caritas

.

Lotta agli sprechi, dunque, e lotta all’esclusione

sociale in nome del diritto al cibo.

Su una linea molto simile si muoverà anche il

progetto della “cena sospesa”

, in base al quale

i clienti dei pubblici esercizi aderenti potranno

offrire una somma per “Buoni pasto sociali” che

andranno a beneficio degli assistiti dalla Caritas.

Sappiamo bene che il nume-

ro dei poveri è in progressivo

aumento. Ed è a loro che l’ini-

ziativa è rivolta perché il cibo

è condivisione e niente è più

bello che poter farne partecipe

chi non ce l’ha.

Un ruolo di responsabilità,

dunque, quello degli eser-

centi?

Senza dubbio: proprio in virtù

della missione di ambasciatori

del cibo, hanno una responsa-

bilità sociale sempre piùnetta e spiccata. Dovran-

no per esempio impegnarsi in prima persona a

combattere il paradossodel cibo che contrappone

abbondanza e privazione, ma sarà compito loro

anche quello di illustrare e raccontare il cibo, le

sue peculiarità e il suo rapporto con il territorio.

E mi auguro vivamente che questa loro missione

possa costituire un tassello importante in quella

che - giustamente - è stata definita

il testamen-

to spirituale di Expo: la Carta di Milano

. Un

patrimonio condiviso che raccoglierà l’eredità

di Expo e ne protrarrà nel tempo l’efficacia.

M

38

Mixer

MAGGIO 2015

asasasaasas

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La Carta di Milano

trae ispirazione da un

Protocollo stilato da

numerosi rappresentanti

della società civile

che propongono di

affrontare le sfide

dell’alimentazione.

Tre gli obiettivi:

° Promuovere stili di

vita sani e combattere

l’obesità.

° Promuovere

l’agricoltura sostenibile.

° Ridurre lo spreco di

cibo del 50% entro il

2020.

8 luglio 2014

Progetto ‘’Ambassador’’

Expo in Città

Esclusiva Confcommercio Milano per Expo Milano 2015

(in fase di definizione)

Visual:urbanfile.org

8 luglio 2014

8 luglio 2014

Progetto ‘’Ambassador’’

Expo in Città

Esclusiva Confcommercio Milano per Expo Milano 2015

(in fase di definizione)

8 luglio 2014

Expo in Città e Confcommercio Milano

DECALOGO PER UNA GRANDE MILANOA «TRIPLAA»:APERTA,ATTRATTIVA,ACCOGLIENTE EXPO

1.Disponibilità all’apertura nel periodo estivo, in particolare in agosto

2.Aperture straordinarie in occasioni di eventi nell’area coinvolta

3.Conoscenza di base della lingua inglese per accogliere al meglio gli

stranieri

4.Cultura del sorriso e dell’accoglienza

5.Fornire materiali informativi e indicazioni su Expo Milano 2015 e su

Expo in Città

6.Conoscenza delle attrazioni turistico/culturali della Città

7.Ascoltare e capire le necessità del cliente

8.Consigliare il cliente nella scelta

9.Cortesia anche verso chi non compra

10.L’accettazione del presente decalogo dà diritto agli operatori di

esporre in vetrina e all’interno degli spazi commerciali, il materiale

informativo che verrà predisposto da Expo in Città e da Expo Milano 2015