“Questa generazione - spiega Filippo Terzaghi,
direttore di AssoBirra - è stata capofila di un
cambiamento di approccio epocale nei confronti
della birra. Abbiamo voluto conoscerla meglio
in tutti i suoi aspetti relativi alla concezione del
mondo e allo stile di vita. E abbiamo scoper-
to, con piacere, che la loro anticonvenzionalità
nell’approccio alla birra – per 1 su 4 è la bevanda
alcolica preferita mentre 6 su 10 la bevono con
moderazione, registrando i consumi procapite,
14 litri l’anno, più bassi d’Europa – è solo sinto-
mo di una più generale diversità che si riflette
in ogni scelta e anche nei sistemi di valori, che
mettono l’amicizia, la socialità, la cultura e la
realizzazione nel lavoro al primo posto. A que-
ste donne che sanno essere come la società le
vuole, trovando però anche il modo per essere
come vogliono loro stesse, abbiamo dedicato
una campagna - “Birra io t’adoro” - la prima
dopo quella storica degli anni Ottanta con Renzo
Arbore… E, soprattutto, la prima con le donne
al centro del messaggio”.
UN TREND GENERAZIONALE
Tornando ai risultati della ricerca, è emerso che 6
donne su 10 bevono birra regolarmente, mentre
appena 30 anni fa le donne che consumavano
birra erano appena il 25%.
Queste donne che sanno essere “maschi” nell’a-
more per la birra, mantengono però un tratto
femminile nell’approccio a questa bevanda: la
moderazione (il 20% la beve una volta a setti-
mana ma il 32% addirittura meno di una volta
la settimana) e l’abbinamento con il cibo (il 70%
dei consumi sono a pasto, a casa o fuori, il 13%
come aperitivo, spesso rinforzato da cibo, e solo
il 17% come dopo cena con gli amici). Anche le
quantità sono decisamente ridotte: il 43% sceglie
la classica 0,20 (o anche meno), il 38% indica la
0,33 cc e solo il 19% la media da 0,40 cc.
Se apprezzano la schiuma (gradita dal 46% delle
ragazze) badano poco al bicchiere: scegliendo
il boccale o un calice qualsiasi, senza guardare
al galateo che vorrebbe alcuni stili legati a
certi specifici bicchieri. E c’è un 13% che fa il
“maschiaccio” bevendola direttamente dalla
bottiglia.
Insomma una generazione che non ha problemi
a dichiararsi “diversa” da quella delle proprie
madri. E se domandiamo loro il perché di questo
cambiamento rispondono senza problemi: “non
abbiamo più paura di dire che apprezziamo la
birra” (46%), “il nostro gusto sta cambiando”
(39%), ma soprattutto, alcuni pregiudizi (gon-
fia, ingrassa) “sono stati ridimensionati” (27%).
Del resto, “Un bicchiere di birra ha così poche
calorie che... lascia il peso che trova. Meditate,
gente, meditate!”.
46
Mixer
MAGGIO 2015
Birra
PUBBLICO ESERCIZIO
6 SU 10
LA BEVONO ABITUALMENTE
(ERANO 2 SU 10 NEGLI ANNI ‘80)
IL
70%
LO FA A PASTO
(PRANZO O CENA)
PER
1 SU4
È LA BEVANDA ALCOLICA
PREFERITA
0,20 L
LA CONSUMANO CON MODERAZIONE
NON HANNO PIÙ PAURA
DI DIRE CHE LA APPREZZANO
IL LORO GUSTO
STA CAMBIANDO
ALCUNI PREGIUDIZI
(GONFIA, INGRASSA)
SONO STATI RIDIMENSIONATI
RIGOROSAMENTE
CON LA SCHIUMA
PROCAPITE ANNUI,
ULTIME IN EUROPA
14 LITRI
LA “TAGLIA” GIUSTA È
46%
39%
27%
I
IL
70%
LO FA A PASTO
(PRANZO O CENA)
PER
1 SU4
È LA BEVANDA ALCOLICA
PREFERITA
0,20 L
LA CONSUMANO CON MODERAZIONE
NON HANNO PIÙ PAURA
DI DIRE CHE LA APPREZZANO
IL LORO GUSTO
STA CAMBIANDO
ALCUNI PREGIUDIZI
(GONFIA, INGRASSA)
SONO STATI RIDIMENSIONATI
RIGOROSAMENTE
CON LA SCHIUMA
PROCAPITE ANNUI,
ULTIME IN EUROPA
14 LITRI
LA “TAGLIA” GIUSTA È
46%
39%
27%
I
AMANO LA BIRRA
E NON SI VERGOGNANO
A DIRLO
LA BIRRA E’ SEMPRE
PIU DONNA PERCHE’