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MIXOLOGY

Inchiesta

68

Mixer

MARZO 2016

il confronto con i colleghi è sempre un’occasione di

crescita professionale e umana. E poi, la visibilità

permette di migliorare il proprio status professionale.

Molti dei barman della prima stagione hanno ricevuto

proposte di lavoro interessanti e di qualità. Qualche

volta, poi, l’esperienza apre nuove occasioni profes-

sionali in ambito televisivo». È accaduto per esem-

pio a Elena Delmagno e a Mirko Turconi, entrambi

resident barman del Mag nonché tra i protagonisti

della prima edizione di

Mixologist

, approdati poi

al timone accanto a Simone Rugiati rispettivamente

della prima e della seconda edizione di

Io, Simo-

ne & il Loft - Speciale Ron Zacapa

(Gambero Rosso

Channel, 412 di Sky). «Grazie all’effetto traino della

tv, c’è anche chi riesce a trasferirsi in città con una

nightlife più vivace della propria», aggiunge

Leo-

nardo Leuci

. E il flair bartender Giorgio Facchinetti

ancora non trattiene l’entusiasmo: «L’esperienza in

tv mi ha stimolato a crescere ulteriormente. Il mio

terzo posto a

Mixologist

per me rappresenta non

solo una gratificazione, ma anche una responsabi-

lità. Non voglio deludere le aspettative! Tra le altre

attività, ho iniziato una collaborazione con la Red

Bull e un progetto con la Meeting Place Academy

di Roma, una scuola per barman che dispone pure

di un servizio catering per eventi e feste private».

Quanto ai vantaggi per i giudici, sono evidenti. La

conduzione di un drinking talent in tv è certamente

un’occasione di visibilità e di guadagno. Ma non solo.

FlavioAngiolillo puntualizza: «Il bartending talent ci fa

guardare il nostro mondo da una prospettiva inedita,

di conseguenza è interessante e istruttivo sia per i

giudici, sia per i concorrenti, sia per gli spettatori».

Last but not least, l’esposizione televisiva aiuta ad

accrescere anche l’interesse verso il mondo degli

spirits e della professione dei barman. «Non solo: la

tv aiuterà pure la diffusione della cultura del bere

consapevole e di qualità», conclude Diego Ferrari.

M

Giorgio

Facchinetti

Flavio

Esposito