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Mixer

/ SETTEMBRE 2016

D

a questo numero Mixer sfoggia con soddi-

sfazione una grafica rinnovata.

L’importante

traguardo dei 30 anni meritava un ritocco al

look, senza stravolgere un abito a cui i lettori

sono abituati. La novità, all’insegna di una continuità

stilistica, porta una ventata di freschezza ed una mag-

gior chiarezza. Pensiamo possa andare incontro sia alle

esigenzedel lettore attento, chepotrà goderedi letture

approfondite senza stancarsi, sia di chi ha meno tempo

e ha bisogno di avere subito “a portata di occhi” le

informazioni più importanti… A noi sembra di essere

diventati più belli. E diventarlo dopo i 30 anni non è

da tutti…

Questo mese abbiamo avuto la conferma di essere

riusciti ad anticipare una tendenza fuoricasa.

All’inizio del 2015 (su Mixer 273 e sul nostro sito Mixer

Planet) in un articolo che faceva il punto sui nuovi trend

londinesi parlavamodi “aragosta-mania” edel successo

nel centro della city dei “Lobster Bar”.

Eravamo convinti che, prima o poi, la moda sarebbe

arrivata anche da noi: oggi i locali italiani che puntano

tutto sull’aragosta nelle sue recenti varianti come ham-

burger o come accompagnamento di paste e insalate,

sono una realtà affermata.

Andiamo a conoscere meglio le caratteristiche di chi

ha saputo portare al “grande pubblico” un piatto che

è sempre stato sinonimo di esclusività e prezzi da ca-

pogiro (a pag. 32).

Un analogo approfondimento lo facciamo con le cate-

ne food specializzate nel pollo. I tanti “locali chicken”

sono una realtà affermata in molti paesi stranieri ma

conquistano spazi crescenti anchedanoi enonmancano

esempi di successi 100% italiani (a pag. 62).

Le formule monoprodotto godono di un momento

particolarmente felice anche se dal food passiamo al

beverage.

Raccontiamo la storia di due bartender e dei

loro rispettivi locali, uno specializzato nel gin, l’altro che

propone solovermut (apag. 70). Che si tratti di unamoda

passeggera o di una nuova frontiera nel settore degli

spirits, sono novità da osservare, capire e raccontare.

Il piatto forte di questo numero è però

sua maestà

il

caffè.

Da pagina 8 in avanti, un ricco dossier fa il punto

sul mercato (con l’andamento del caffè al bar e col

vending che cresce in qualità e ruba spazi all’espresso

al bancone) e sulle tendenze sia per quanto riguarda le

miscele che le caratteristiche tecnologiche delle nuove

macchine da caffè.

Spunti interessanti anche dall’articolo sui consumatori

(a pag. 20) che mostrano di avere scarsa conoscenza

del prodotto-caffè e delle miscele. Molto può essere

fatto per colmare questo gap informativo sia da noi

giornalisti, che dagli esercenti (con eventi e iniziative

ad hoc) e dalle associazioni (con attività di formazione).

Fipe organizza un percorso molto interessante e un

concorso che valorizza l’espresso italiano (a pag. 24).

Il fatto che le rubriche siano in fondo al giornale non

deve farle considerare meno importanti. Si tratta in-

vecedel classico “last but non least”,

con informazioni

pratiche pensate per migliorare l’attività quotidiana di

chi lavora in bar e ristoranti…

Un look rinnovato e tanti

nuovi argomenti…

…per essere più belli e utili

L’EDITORIALE

di David Migliori