63
Z
ootecnia italiana in crisi? I dati confermano una
perdita del 7% circa negli ultimi 6 anni, ma non
per il segmento avicolo. E in particolare del pollo
chenel periodo2009-2015ha registrato incrementi
del consumo pro capite italiano pari all’8,6% (+4,8% per
915.000 t la produzione nel 2015) per un quantitativo che si
attesta sui 20,21 Kg per italiano nel 2015, contro una media
europea di 25 kg (fonte AVEC, Commissione UE 2014) e
mondiale circa 14,4 Kg (fonte FAO stat 2011). Sono queste
le cifre fornite da Una Italia, l’associazione di categoria che
tutela, promuove e rappresenta oltre il 90% dell’intera filiera
avicunicola nazionale e che a Giugno ha presentato i dati sul
settoreattraversouna ricercadi Nomisma. Spiega il Direttore
dell’associazioneLaraSanfrancesco: «Siamo inpresenzadi una
filiera che, a differenza di altre appartenenti al nostro siste-
ma agroalimentare, dimostra autosufficienza e integrazione,
quindi più concorrenza, dal momento che non beneficia di
finanziamenticomunitari».Tral’altro
il
timetomarket
tra ilmomentodella
produzione e quello della logistica
è di appena 24 ore. Pertanto, se
non surgelato, il prodotto è com-
merciabile a monte della filiera in
condizionidi“superfreschezza”,per
esseredistribuitoneiprincipalicana-
li di consumo: la gdo, dove conflui-
sce il 70%dellaproduzione, l’horeca
che accoglie il 6% del lavorato, e le
macellerietradizionali incui vieneacquistatoil restante24%del
fresco. Considerando che i polli allevati in Italia varianodagli 1
ai 4 kg di peso, si registra una preponderanza produttiva per
quelli di maggiori dimensioni, laddove i più corpulenti sono
preferiti per il “consumo a casa” mentre i più piccoli sono più
richiesti dal canale ristorazione. In termini di pezzatura l’11%
del mercato è relativo
al pollo tagliato (in
sezione o in parti), il
61%al polloacquistato
intero, mentre il restante
28% riguarda preparati e
trasformati di terza e quar-
ta gamma.
Arbor,AcreseHubbardsono
i nomi di alcune tra le razze
di pollo più utilizzate insieme
alla Cobb 500 e la Ross 308
a piumaggio bianco che, sono
le più richieste nel nostro Paese,
garantendo una maggior qualità or-
ganolettica e una resa più alta in termini di costi e velocità
di maturazione, in fase di allevamento.
CRUNCY E MIX
DI BIBITE:
IL FUTURO DI KFC
Nelmondo,ogni12orevieneaperto
un ristorante
Kentucky Fried Chi-
cken (KFC)
in franchising, tanto che
oggi se ne contano circa 20.000 di
cui circa 4.000 solamente inCina. In
Italia lamultinazionaleYum! (titolare
anche di Pizza hut, Taco Bell, East
Downing,Wings Street) ha iniziato a concedere affiliazioni dal
2014. Dice l’AD di KFC
Corrado Cagnola
: «Dopo un anno e
mezzo di attività i locali aperti sono 6 e i primi mostrano un
incoraggiante pareggio di bilancio. Prevediamo di arrivare a
12 aperture entro l’anno e a 15 con 6 franchisee entro il 2017»
Il piano strategicoprevede che leprossime si concretizzino tra
I polli più grossi sono
preferiti per il “consumo
a casa” mentre i più
piccoli sono più richiesti
dal canale ristorazione
CORRADO CAGNOLA, AMMINISTRATORE
DELEGATO DI KFC ITALIA