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Z

ootecnia italiana in crisi? I dati confermano una

perdita del 7% circa negli ultimi 6 anni, ma non

per il segmento avicolo. E in particolare del pollo

chenel periodo2009-2015ha registrato incrementi

del consumo pro capite italiano pari all’8,6% (+4,8% per

915.000 t la produzione nel 2015) per un quantitativo che si

attesta sui 20,21 Kg per italiano nel 2015, contro una media

europea di 25 kg (fonte AVEC, Commissione UE 2014) e

mondiale circa 14,4 Kg (fonte FAO stat 2011). Sono queste

le cifre fornite da Una Italia, l’associazione di categoria che

tutela, promuove e rappresenta oltre il 90% dell’intera filiera

avicunicola nazionale e che a Giugno ha presentato i dati sul

settoreattraversouna ricercadi Nomisma. Spiega il Direttore

dell’associazioneLaraSanfrancesco: «Siamo inpresenzadi una

filiera che, a differenza di altre appartenenti al nostro siste-

ma agroalimentare, dimostra autosufficienza e integrazione,

quindi più concorrenza, dal momento che non beneficia di

finanziamenticomunitari».Tral’altro

il

timetomarket

tra ilmomentodella

produzione e quello della logistica

è di appena 24 ore. Pertanto, se

non surgelato, il prodotto è com-

merciabile a monte della filiera in

condizionidi“superfreschezza”,per

esseredistribuitoneiprincipalicana-

li di consumo: la gdo, dove conflui-

sce il 70%dellaproduzione, l’horeca

che accoglie il 6% del lavorato, e le

macellerietradizionali incui vieneacquistatoil restante24%del

fresco. Considerando che i polli allevati in Italia varianodagli 1

ai 4 kg di peso, si registra una preponderanza produttiva per

quelli di maggiori dimensioni, laddove i più corpulenti sono

preferiti per il “consumo a casa” mentre i più piccoli sono più

richiesti dal canale ristorazione. In termini di pezzatura l’11%

del mercato è relativo

al pollo tagliato (in

sezione o in parti), il

61%al polloacquistato

intero, mentre il restante

28% riguarda preparati e

trasformati di terza e quar-

ta gamma.

Arbor,AcreseHubbardsono

i nomi di alcune tra le razze

di pollo più utilizzate insieme

alla Cobb 500 e la Ross 308

a piumaggio bianco che, sono

le più richieste nel nostro Paese,

garantendo una maggior qualità or-

ganolettica e una resa più alta in termini di costi e velocità

di maturazione, in fase di allevamento.

CRUNCY E MIX

DI BIBITE:

IL FUTURO DI KFC

Nelmondo,ogni12orevieneaperto

un ristorante

Kentucky Fried Chi-

cken (KFC)

in franchising, tanto che

oggi se ne contano circa 20.000 di

cui circa 4.000 solamente inCina. In

Italia lamultinazionaleYum! (titolare

anche di Pizza hut, Taco Bell, East

Downing,Wings Street) ha iniziato a concedere affiliazioni dal

2014. Dice l’AD di KFC

Corrado Cagnola

: «Dopo un anno e

mezzo di attività i locali aperti sono 6 e i primi mostrano un

incoraggiante pareggio di bilancio. Prevediamo di arrivare a

12 aperture entro l’anno e a 15 con 6 franchisee entro il 2017»

Il piano strategicoprevede che leprossime si concretizzino tra

I polli più grossi sono

preferiti per il “consumo

a casa” mentre i più

piccoli sono più richiesti

dal canale ristorazione

CORRADO CAGNOLA, AMMINISTRATORE

DELEGATO DI KFC ITALIA