all’italiana) è un prodotto che dovrebbe essere con-
siderato patrimonio dell’italianità, nonché, visto che
siamo a Milano, simbolo di quella Milano da bere che
ha reso la nostra città emblema del “savoir vivre”. Il
locale è un piccolo salotto con 20 posti a sedere (oltre
quattro sedute al banco per i più fortunati) in cui si
respira un clima che a noi piace definire analogico,
non retrò. Spiegarlo è complesso.
In Spagna il vermut è celebrato e bevuto liscio
ovunque, in Italia invece sembra essersi nascosto
timidamente dentro al Negroni, Americano e
Manhattan, come mai?
In Spagna è stata addirittura sdoganata “el hora del
Vermut” quasi come il “tea time” inglese. Tuttavia i
prodotti spagnoli sono a mio parere lontani anni luce
da quelli italiani. In Italia il vermut è stato per decenni
dimenticato, quasi stigmatizzato perché troppo po-
co contemporaneo. Oggi c’è grande interesse anche
grazie a una community di bartender che sta comin-
ciando a praticare un’arte sempre più caratterizzata
MIXABILITY
72
Mixer
/ SETTEMBRE 2016
Bartender
in espansione, anche tanti prodotti senza anima. Noi
facciamo del nostro meglio per scegliere prodotti che
rispondanoatrerequisiti fondamentali:qualità, autenti-
citàetradizione.Questononsignificanecessariamente
gin di ultra nicchia.
Il panorama attuale al bar è cambiato anche
grazie alla disponibilità di varietà di prodotto
più ampie e a maggiori investimenti pubblicitari
da parte delle aziende. Qual è il tuo rapporto
con i brand?
Da GinO12 abbiamo un rapporto con i brand che defi-
nirei alla pari. Nei nostri primi 16 mesi di vita abbiamo
organizzato diversi eventi con e per conto di brand
in cui crediamo e che ci piace servire. Siamo sem-
pre alla ricerca di qualcosa di nuovo che il mercato
non conosce. Siamo anche pronti a dire no quando
riteniamo che un prodotto non si allinei alla nostra
filosofia e al modo con cui approcciamo la categoria.