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Mixer

/ SETTEMBRE 2016

LA PROFESSIONE

Giochi al bar

C

ome previsto dalla normativa vigente, gli attori che

intervengono nella raccolta di giocate sono tenuti

a contabilizzare i propri compensi sulla base degli

importi evidenziati nei rendiconti emessi dai con-

cessionari in base delle letture telematiche degli apparecchi.

Un principio semplice, ma che si complica per effetto di di-

versi fattori, correlati, specie per le slot, alle movimentazioni

delle macchine (per sostituzioni, manutenzioni, furti ecc) o

per interazioni commerciali tra gestori ed esercenti che por-

tano spesso a modifiche nella ripartizione dei compensi, per

il riconoscimento di “bonus” o altro. In tale sistema diventa

difficileper il concessionarioredigerepuntualmente ledistinte

corrispondenti ai compensi di effettiva spettanza delle varie

parti,conlaconseguenteinsorgenzadelleincongruenzecitate.

Come detto, la prima causa di scostamenti segnalata riguar-

da l’addebito di imponibili forfettari, richiesto per norma in

caso di mancata lettura degli apparecchi ai fini della raccolta

del prelievo erariale mentre non si ritiene possa valere ai fini

della rendicontazione dei compensi (non tenendo contodelle

vincite erogate ai giocatori). Sul punto, in assenza di una linea

unica tra i concessionari, è opportuno che i gestori di slot

(magari proprio su invito degli esercenti) adottino opportuni

provvedimenti, come la richiesta formale al concessionario di

riferimento, ove non pervenuta in tempo utile per la chiusura

dei bilanci, di idoneaattestazionedell’incidenzadegli addebiti

forfettari. O la pretesa che, in caso di addebiti di forfait, ven-

gano detratte, ai fini della rendicontazione dei compensi, le

quote di restituzione ai giocatori previste per legge. Un’altra

causa di scostamentoderiva spessodall’errata ripartizione dei

compensi fra gestori ed esercenti: in questo caso, per evitare

discrasie, è necessario che il gestore comunichi per tempo

al concessionario le quote di ripartizione convenute con l’e-

sercente stesso all’atto della sua contrattualizzazione e ogni

eventuale successiva integrazione del compenso concesso in

vigenza di rapporto. Con l’emissione dei rendiconti annuali,

il concessionario dovrà quindi provvedere a certificare agli

esercenti l’ammontaredi relativaspettanzae,perdifferenza, al

gestore il residuodella raccolta (detratta laquotadi compenso

del concessionario medesimo), sempre secondo il principio

dellacompetenzaeconomica. Inogni caso, al finedi disporredi

idonea documentazione volta a provare la correttezza di com-

portamento anche in sede di contraddittorio e/o contenzioso

tributario, resta fondamentale, all’atto dei periodici “scasset-

tamenti” presso i locali, stilare e conservare apposite distinte

o verbali con indicazione di data, luogo, locale, somme

rinvenute nel cassetto e rispettive quote di competenza.

Occhio

al rendiconto

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A cura di Francesco Scardovi, dotto-

re commercialista e revisore contabile,

espertodi Gaming, autoredi GiocoNews

M

COME APPROFONDITO NEL NUMERO SCORSO, L’ADDEBITO

DI IMPONIBILI FORFETTARI NELLA RENDICONTAZIONE

DELLA RACCOLTA MEDIANTE SLOT PUÒ GENERARE INGENTI

SCOSTAMENTI FRA I COMPENSI DICHIARATI DA ESERCENTI

E CONCESSIONARI. ECCO ALCUNI CONSIGLI UTILI PER RIDURRE

AL MASSIMO IL RISCHIO DI INCONGRUENZE