SETTEMBRE 2016 /
Mixer
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sommate: una maggiore immediatezza gustativa, un
prezzo sostenibile e una grande difficoltà relativa alla
reperibilità, aspetto – quest’ultimo - che solletica
sempre l’enomasochismo di casa nostra.
STRATEGIE DI RIVINCITA
Oggi questo teorema risulta tuttavia essere in via di
disgregazione, vista l’ascesa rapidissima dei prezzi
che ha colpito anche i vini della Bourgogne. Le re-
sponsabilitàopermegliodire le condizioni, chehanno
contribuito a determinare questo nuovo status sono
diverse. Tra esse, non so se sia contestuale o sempli-
cemente casuale, bisogna segnalare quel
tentativo
di riavvicinamento al mercato italiano, intrapreso
dall’Union des Grands Crus de Bordeaux
(questo
istituto chepromuovee tutela l’immaginedi numerosi
vini appartenenti all’elite produttiva del territorio)
grazie allamanifestazione chiamataWeek-End des
Grands Crus
. Sono stato invitato -l’autopromozione
finisce al termine di questo capoverso- come testi-
monial della kermesse, svoltasi all’inizio del mese
di giugno. A dire il vero la manifestazione, giunta
quest’anno all’undicesima edizione, ha avuto po-
che possibilità di essere nobilitata dal sottoscritto.
Penso che fossero più che sufficienti a qualificarla
una sala con grandi spazi, perfetta climatizzazione,
servizio non meno che inappuntabile, eccellente pu-
lizia dei bicchieri, oltre a 100 vini appartenenti alle
appellations più famose come Pomerol, Pauillac o
Saint-Julien solo per citarne alcune.
L’evento
, pare
per altro che abbia colpito nel segno visto che tra i
banchi d’assaggio si sentiva parlare spesso in italiano,
ha avuto come protagoniste l’annata 2013, oltre
ad un millesimo scelto liberamente dalle diverse
aziende, qui chiamate châteaux.
La vendemmia
presentata come ‘prova obbligatoria’ ha messo in
luce vini pronti da bere, rispetto alla classica, non-
ché prolungata, attesa che spesso si accompagna ai
vini di Bordeaux, sempre piuttosto lenti a maturare.
Tentando di fare un paragone con annate passate
trovo la 2013 molto simile alla 2011, alla 2007 e per
i gerontofili dei millesimi – immagino molti viste le
qualità di durata nel tempo espresse da queste eti-
chette – al 1980 o al 1984. Sul millesimo attualmente
in commercio ho trovato molto buone le denomina-
zioni di Saint-Julien, Pauillac e Saint-Émilion. Piacevoli
i Sauternes e Barsac, non di solo vino rosso vive
quest’area, mentre dietro alla lavagnametterei, con i
dovuti distinguo rappresentati daFigeac, Clinet,
Rauzan-Ségla e Giscours, Pomerol e Margaux.
M