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Mixer

/ DICEMBRE/GENNAIO 2017

LA PROFESSIONE

Giochi al bar

C

on l’avventodellevideolotterie (altrimenti dette:Vlt)

sul mercato italiano, nel 2009, si veniva a creare una

nuovatipologiadilocalepubblico:gli‘ambientidedi-

cati’ identificatidalTestoUnicodiPubblicaSicurezza

come leuniche location incui èpossibile istallaretaletipologia

di apparecchi da intrattenimento con possibilità di puntata e

vincitamassima decisamente superiore alle slot “da bar”. Nel

chiaro intento di creare delle sale da gioco ad hoc, per distin-

guere l’offerta sulla basedi punti vendita specializzati (saleda

gioco, agenzie di scommesse, bingo, etc.) o generalisti (bar,

tabacchi, etc.). Quello che non era chiaro però, fino a qualche

tempo fa, era se tali nuove location potessero considerarsi

o meno dei ‘pubblici esercizi’ come gli altri. A togliere ogni

dubbioèstato il TardiBolzano, conunarecentesentenzaassai

rilevante per l’industria del gioco e non solo, con la quale ha

annullato la normativa provinciale che vietava le slot in alcune

zone del territorio. Il tribunale, esprimendosi sulla eventuale

rimozione delle slot “già installate negli esercizi pubblici…”,

haaffermatoche“devequalificarsi pubblicoesercizio, ai sensi

del Tulps e della disciplina provinciale dettata in materia,

ogni luogo di esercizio di un’attività d’impresa,

avente ad oggetto una prestazione d’opera o di

servizio rivolta al pubblico, il quale vi possa acce-

dere liberamente (mentre irrilevante è il divieto

di accesso a determinate categorie di persone,

quali i minori d’età, trattandosi di limitazione

inerente alle modalità di esercizio dell’attività,

non incidente sulla sua natura)”. Come in parte

già anticipato dalla recente sentenza del Consiglio di Stato

(11 settembre 2013, n. 4498). Concludendo quindi che “quali

esercizi pubblici, le sale dedicate erano dunque assoggetta-

te ai divieti di localizzazione posti dalla legge provinciale”.

Ebbene, alla luce della sopra citata definizione e dell’art. 86,

quarto comma, del Tulps, sia gli esercizi commerciali abilitati

all’installazione dei suddetti apparecchi da gioco, sia le “sale

dedicate” vanno considerati a tutti gli effetti quali esercizi

pubblici e,quindi, ricadononellaprescrizioni normativeadessi

rivolte. In effetti, in molte di queste sale viene offerta anche

l’attività di somministrazione, sia pure in modalità accessoria

e non prevalente. Ma comunque esistente. Insieme, spesso,

ad una vera e propria offerta di ristorazione. Ecco quindi che

per fornitori e distributori si tratta di una nuova opportunità

di mercato, anche piuttosto rilevante, osservando i numeri

riportati in scheda: rimane invece da capire come vengono

visti tali locali dagli esercenti ‘tradizionali’ e dalle accademie,

per esempio di barman e chef. Va anche detto che in questi

ambienti si sta delineando un nuovo scenario, con le sale più

attrezzate da questo punto di vista che puntano molto sugli

eventi legati al mondo del Food&Beverage per

differenziare ed ampliare la loro offerta, orga-

nizzando cocktail party, degustazioni o show di

live cooking. Del resto, il legame tra il mondo

del gaming e della somministrazione è da con-

siderarsi innato e oggi trova solo una nuova or-

ganizzazione e un ulteriore sviluppo. Che,

aquantopare,piaceancheai consumatori.

Sale Vlt: i nuovi

pubblici esercizi

La rivista mensile GiocoNews

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famiglia di GiocoNews è il quotidiano del giocatore

www.GiocoNewsPlayer.it

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di Alessio Crisantemi

M

UNA QUESTIONE DI DEFINIZIONI. E, FORSE, ANCHE MOLTO DI PIÙ, DIETRO ALLE LOCATION DI GIOCO

CHE OSPITANO LE VIDEOLOTTERY CHE LA GIURISPRUDENZA AFFERMA ESSERE A TUTTI GLI EFFETTI

DEI PUBBLICI ESERCIZI. IN EFFETTI, ANCHE QUI, SPESSO SI FA ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE.

OPPORTUNITÀ O MINACCIA, PER GLI ESERCENTI TRADIZIONALI?

LA SCHEDA

Sale vlt in Italia:

4.865 ca.

Numero di vlt attive:

52.400 ca.

Numero di pubblici

esercizi ‘tradizionali’

con slot: 90.000 ca