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Mixer

/ DICEMBRE/GENNAIO 2017

INEI – Istituto Nazionale Espresso Italiano

C

os’è l’espresso della Campania?

L’espresso della Campania è profumato, di colore

intenso e di un’amarezza più accentuata, corposo e

dallacremamoltospessa. LaricettaprevedeArabica

e Robusta in miscela e una tostatura scura che il torrefattore

esperto sa ben controllare mettendo in risalto le caratteristi-

che del verde selezionato. Il risultato è un espresso forte, che

sprigiona aromi di cioccolato, tostato e frutta secca. Questo

è il gusto di Napoli che trascina quello della regione (che

nelle zone di Benevento e Salerno si fa meno scuro) e trova

popolarità in tutto il mondo, raccolto e diffuso dai ricordi dei

campani emigrati. Così anche nelle fiere internazionali assag-

giare l’espressonapoletanoèunmust.Questoèunvantaggio,

ma anche un impegno.

Come sta cambiando il consumatore?

C’è chi osserva la “regola dello zucchero” per un espresso

da bere in un solo sorso, ma oggi l’accesso alla formazione

e alle informazioni ha aperto nuovi orizzonti ai coffee lovers,

che sono ben lieti di incontrare baristi capaci di trasmettere

cultura e passione. Anche opuscoli e materiale informativo

Inei hanno sempre un grande successo nei locali.

Quali sono i nuovi e i vecchi riti dell’espresso nella regione?

L’espresso si sorseggia al banco, in piedi davanti a una mac-

china a leva, che offre grandi gratificazioni quando ben utiliz-

zata. I campani poco apprezzano lemonorigini a favore invece

dell’intramontabile “caffè freddo” (espresso posto nel grani-

tore). Trova spazio il caffè americano e anche la moka posta

in menù e servita al tavolo. Si incontrano persino cappuccini

con disciolte creme di cioccolato e snack nelle pasticcerie di

stile americano. Eresie? Forse, ma permettono di avvicinare i

giovanissimi al mondo del caffè e dell’espresso, se ben con-

dotti. È questa la Campania che sperimenta e che insieme

appone i cartelli dei caffè lasciati gratuiti “in sospeso” per i

meno abbienti.

Come stanno cambiando i baristi?

Desideranoaccrescere lapropriaprofessionalità. Frequentano

corsi dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac) e si

appassionano alle miscele certificate dall’Inei, tanto che poi

svolgonotutto ilpercorsofinoacertificare ilpropriobar.Anche

commerciali e titolari di bar non nostri clienti partecipano ai

nostri corsi e s’innamorano delle miscele e dei contenuti che

apprendono. Quando creiamo curiosità i clienti arrivano.

Qual è il valore dell’Inei?

Siamoentrati nell’Inei quasi senzaconoscerloeora loringrazia-

mo moltissimo. All’estero è molto conosciuto e porta il valore

del marchio. Anche in Italia quando racconto dell’Espresso

ItalianoCertificato lepersone si innamoranodi noi. Sonomolti

i clienti che sono giunti a noi grazie alla certificazione delle

nostremiscele. Processo questo che non ha comportato cam-

biamenti nel nostrometododi lavoro, poiché la costanza della

qualitàè sempre stata il nostropiùgrandeobiettivo.Ora

abbiamo più strumenti per darle risalto e promuoverla.

L’Istituto Nazionale Espresso Italiano

(www.espressoitaliano.org

),

di cui fanno parte torrefattori, costruttori

di macchine e macinadosatori e altri

sodalizi che volgono la loro attenzione

all’espresso di qualità, oggi conta 42

associati con un fatturato aggregato di

circa 700 milioni di euro.

M

Il caffè della Campania:

un ricordo e una promessa

MACCHINA A LEVA, AROMI TOSTATI, ANTICHI BANCONI E FIERE

INTERNAZIONALI, IL CAFFÈ DELLA CAMPANIA È UNA PROMESSA

CHE VA MANTENUTA, LO SPIEGA ASSUNTA PERCUOCO

AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA TORREFAZIONE CAFFEN

di Claudia Ferretti