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MARZO 2017 /

Mixer

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L’ASSO NELLA MANICA:

LA PIZZA DI QUALITÀ

E se i

prodotti per l’occasione colazione

rimangono il

principale momento di ibridazione tra bar e arte bian-

ca, mentre l’ingresso del caffè nelle panetterie punta

i riflettori sul

pane

, la crescita di tavole fredde, tavole

calde e snack bar mette in evidenza l’altro grande

protagonista di questa evoluzione, la

pizza

. In questo

campo è la

tecnologia

a venire in aiuto dei gestori,

con una gamma di macchine studiate per permettere

la realizzazione di pizze di qualità anche al di fuori del

classico segmento ristorante–pizzeria.

“Notiamo che il mercato si sta divaricando tra un

segmento “fast food”, dove lapizza èpercepita come

cibo veloce ed economico, e uno gourmet dove la

pizza diventa una vera e propria specialità

– commen-

ta

Andrea Bertone

, General Manager di

OEM-ALI

,

azienda del Gruppo specializzata nel segmento pizza

–.

In entrambi i casi l’esigenza è quella di realizzare

un prodotto di qualità anche senza, a volte, l’espe-

rienza specifica di un pizzaiolo. Nel caso della pizza

gourmet nella ristorazione l’interlocutore può essere

per esempio uno chef, mentre nelle grandi catene in

franchising si tratta di operatori non specializzati che

devono seguire procedure standardizzate”

.

“OEM risponde a questa esigenza con un’offerta di

prodotti altamentepersonalizzabili, flessibili emodula-

bili. Proponiamoadesempiodei forni dove l’operatore

deve semplicemente premere un pulsante start/stop

e selezionare uno fra tre programmi di cottura preim-

postati e accessibili tramite una password

– aggiunge

Bertone

–.

Anche in Italia comunque stiamo notando

un’evoluzione inquestosenso,perchésemprepiùspes-

so i gestori cercanodi intercettarenuovi targetdi clienti

per i pubblici esercizi ampliando l’offertacon lapizza.A

queste tipologieoffriamomacchinestudiateapposita-

mente per gestire capacità anche più piccole, rispetto

agli alti volumi in periodi di tempo brevi dei classici

forni per pizzeria

”.

Un settore dove

l’innovazione si

incrocia con il suc-

cesso continua-

to di

tecnologie

tradizionali

, indi-

spensabili per le

particolari condi-

zioni di lavorazio-

ne.

“Quello delle

impastatrici è un

segmentopartico-

lare

–dichiara

MartinaCavedon

di

Avancini

, aziendatra

i leader nel comparto–

dovenon c’èmolto spazioper la

personalizzazione del prodotto. La richiesta principale

che ci viene dai professionisti è quella di una macchina

in gradodi amalgamare efficacemente l’impasto senza

scaldarlo e, in questo, le tecnologie meccaniche tradi-

zionali restano le più efficaci. In anni recenti qualche

produttore ha provato a introdurre le interfacce touch-

screen ma senza troppo successo, perché la tipologia

del lavoro, dove spesso l’operatore ha le mani coperte

di farina o di impasto, le rende poco pratiche”.

Che si tratti di dolce e salato, le strade dell’Arte

Bianca e del bar sembrano destinate a incrociarsi

sempre più spesso in futuro, all’insegna di ingre-

dienti selezionati e naturali, tecnologie innovative e

format di locali adatti a rispondere alle diverse

occasioni di consumo nell’arco della giornata.

M

Il 54% degli

avventori dichiara

che aumenterebbe

i consumi se trovasse

un’offerta più allineata

alle proprie esigenze

alimentari