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SPONTINI:

LA PRATICA INCONTRA LA TEORIA

In una direzione analoga a quella scelta da Burger King si

è mossa anche la catena di pizzerie Spontini. «Nell’arco di

pochi anni, precisamentedal 2008adoggi – ricorda

Massimo

Innocenti

, ceo di Spontini Holding – siamo passati da un

solo locale a 19 pizzerie totali: 12 dirette e 7 in franchising,

di cui 5 in Italia e 2 in Giappone. E parallelamente a questo

sviluppo, ha preso vita l’esigenza di creare uno spazio di

formazione per il nostro personale. A giugno 2015 è nata

così a Milano la Spontini Factory. Qui si impara a fare, bene,

la nostra pizza. Ma non solo. Qui si ha modo di conoscere

l’intera filiera che porta alla sua realizzazione, inclusa, per

esempio, la funzionalità dei

macchinari, la loro manuten-

zione e la conoscenza e il ri-

spettodegli standard igienici

necessari in negozio».

La scuola, tuttavia, va oltre il

solo aspetto pratico. «Nella

Factory – prosegue Innocen-

ti – si trova un’aula didattica

dotata di una lavagna mul-

timediale per la formazione

teorica del personale e per

i meeting aziendali. Si tratta

di un luogo di incontro dove

i produttori dei macchinari, i

fornitori degli ingredienti e il

management di Spontini si

confrontano per poter mi-

gliorare l’offerta attraverso

prove di qualità e test su pro-

dotto e tecnologie. È inoltre

il laboratorioartigianaledell’azienda: qui vengonopreparati

quotidianamente le lasagna e il tiramisù che oggi fanno

parte della nostra proposta».

In pochi mesi di attività, la scuola è stata frequentata da

una trentina di allievi seguiti da circa 6 insegnanti. «Oltre

a una parte delle risorse impegnate all’estero – sostiene

Innocenzi -, la Factory ha formato personale per il nostro

franchising, come pure i nuovi assunti destinati a rivestire

ruoli di rilievo all’interno delle nostre pizzerie». Senza con-

tare l’aggiornamento: ogni dipendente è infatti chiamato

a trascorrere nella scuola dai tre giorni lavorativi fino a una

settimana all’anno.

A conti fatti, insomma, l’esperienza ha già dato buoni frutti,

tanto che «pensiamo di ampliare presto la struttura sia in

termini di spazi sia sul fronte dell’offerta didattica e creativa»

anticipa Innocenzi.

PANINO GIUSTO:

LA SCUOLA DEI SAPERI

Nella lista di chi ha puntato sulle academy figura poi, a pieno

titolo, PaninoGiusto, che nella propria sedemilanese ha alle-

stitounospaziocompletamentededicatoall’apprendimento.

«Qui – spiega

CristinaGiordano

, responsabile risorseumane

dell’insegna–vengonoformate le

9figureprofessionali cheoperano

poi nei nostri ristoranti, secondo

unprogrammabasatosutrecardi-

ni: il sapere, ovvero laconoscenza

del panino, il saper fare, cioè la

conoscenza delle procedure da

applicare nei locali e in cucina, e

il saper essere, che coincide con

lapresadi coscienzadei soft skills

di ciascunallievo, per valorizzarne

le potenzialità».

L’attività della scuola si articola su

più piani: il primo è quello della

formazioneinsede.«Milano–rive-

laGiordano– rappresenta il cuore

pulsante dell’azienda anche sot-

to il profilo formativo. Basti solo

dire che tutti gli store manager

e i maestri del panino, le figure

cioè di maggior rilievo all’interno dei punti di vendita, ogni

anno sono chiamati a frequentare proprio presso la sede

centrale un percorso di aggiornamento di circa un mese». Il

secondo livello coincide invece con la formazione on the job

svolta dal personale della catena direttamente nei ristoranti.

20

Mixer

/ APRILE 2017

PUBBLICO ESERCIZIO

Formazione

MASSIMO

INNOCENTI

CRISTINA

GIORDANO