Infine, il terzo caposaldo è rappresentato dalla piattaforma
online attraverso la quale vengono erogati video-corsi spe-
cifici, destinati sia ai 15 locali attualmente aperti in Italia sia a
quelli già inaugurati all’estero, precisamente a Tokyo, Hong
Kong, Cupertino e Londra. Per questi ultimi si è naturalmen-
te provveduto alla traduzione nelle rispettive lingue locali,
ma non solo. «I contenuti digitali, pur costruiti su una base
comune – rivela Giordano -, sono declinati in funzione della
cultura, delle abitudini, degli usi e dei consumi dei Paesi di
appartenenzadel personaleal qualesi rivolgono».Comedire,
insomma, che in una realtà come Panino Giusto, proiettata
verso un’espansione tanto domestica quanto internazionale,
l’obiettivodella formazioneè comune –garantire l’eccellenza
di un prodotto fortemente connotato come Made in Italy -,
ma lastradaper raggiungerlopuòassumeredirezioni diverse.
NASCE L’ACCADEMIA
DEL PANINO ITALIANO
Le iniziative varate dal brand, tuttavia, non finiscono qui.
Antonio Civita
, che insieme a
Elena Riva
guida l’azienda,
ha infatti presentato poche settimane fa l’Accademia del
Panino Italiano, una fondazione indipendente che si propone
di diffondere all’estero il concept del panino italiano coinvol-
gendo studiosi, produttori, artigiani e creativi del cibo, player
del settore piccoli e grandi, designer e cuochi. Si tratta, in
buona sostanza, di unmovimento destinato a includere tutte
le realtà interessate a crescere. Un movimento, quindi, che
a prima vista sembrerebbe porsi in conflitto con gli interessi
di Panino Giusto. Così non è. Perché, ammette lo stesso
Civita, «concorrere dal mio punto di vista significa “correre
insieme”, fare sistema per portare il prodotto gastronomico
italiano nel mondo».
Un obiettivo ambizioso
che richiede un imponente
sforzoproprio sul frontedi-
dattico. Progetto centrale
dell’Accademia è infatti la
scuola dedicata al Panino
Italiano. «La struttura – di-
ce la direttrice
Anna Pran-
doni
, a capo anche della
divisione editoriale della
Fondazione – punta a for-
mare tre differenti figure
professionali: ilmaestrodel
panino, ovvero colui che
affetta, taglia assembla,
scalda, trasformando l’idea in realtà; il gastronomo del
panino, cioè il teorico che conosce il territorio e seleziona
gli ingredienti; il creativo del panino, cui spetta il com-
pito di creare i giusti abbinamenti in una logica di food
pairing». Quella messa in campo dalla scuola è insomma
una formazione a tutto tondo, completata anche dallo
studio degli aspetti gestionali e dei fondamentali della
comunicazione. Una preparazione pensata per chi vuole
costruire un cv spendibile sul mercato, come pure per chi
vuole intraprendere un’attività in proprio. Il guanto
di sfida del panino Made in Italy insomma è lanciato.
ANNA PRANDONI
22
Mixer
/ APRILE 2017
PUBBLICO ESERCIZIO
M
I NUMERI
DI PANINO GIUSTO
L’ACADEMY DI PANINO
GIUSTO HA FINORA
FORMATO 260 PERSONE.
IN CATTEDRA, SONO STATI
IMPEGNATI CIRCA 10
PROFESSIONISTI INTERNI
CHE, OLTRE ALLE LORO
FUNZIONI AZIENDALI,
HANNO RISERVATO
SPAZI ALL’ATTIVITÀ DI
INSEGNAMENTO. A
QUESTI SI SONO AGGIUNTI
6-7 DOCENTI ESTERNI,
CHIAMATI A ILLUSTRARE
SPECIFICI TEMI
ELENA RIVA E
ANTONIO CIVITA