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APRILE 2017 /

Mixer

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taggi della Valle di Gresta, con il nostro nuovo Dosag-

gio Zero 2009, proposto dal maestroGianfrancoGrisi,

titolaredell’OsteriaAl Silenziodi Rovereto. Inogni caso

il vino di territorio deve essere gustato, capito e ricor-

dato perché se ne conosca la sua storia, la sua unicità,

e Cavit, grazie all’esperienza dei viticoltori delle sue

Cantine socie, interpreta, gestisce e racconta questa

storia. Maso Romani è un raro esempio di Cru Trentino

di 6 ettari di Marzemino in Vallagarina, nella zona dei

Ziresi. Qui Cavit ha svoltouno studio, in collaborazione

con la Fondazione Mach di S.Michele all’Adige, per

cercare la vera espressione del Marzemino”.

Marzemino anche per

Le Manzane

di San Pietro di

Feletto (TV) che lancia sul mercato il

MarzeminoVino

Passito

in una veste grafica completamente rinno-

vata. Un rosso antico che trasuda storia e incarna la

tradizione centenaria del territorio tanto da essere

citato nel Don Giovanni di Mozart.

“La capacità del brand di veicolare le scelte del con-

sumatore – spiega

Alessandro Marchionne

ammi-

nistratore delegato di

Genagricola

è innegabile

a

nche per il mondo del vino. Il brand porta con sé

valori che tranquillizzano il consumatore al momen-

to della decisone d’acquisto e una promessa che il

consumatore è certo di ritrovare nella bottiglia.

Quindi avere un marchio prestigioso è senz’altro

premiante. Notiamoancheun continuo interesse

per i vitigni autoctoni. Nel nostro assortimento

l’Albarossa di Bricco dei Guazzi ha riscosso un

ottimo successo nell’ultimo anno: la capacità

di offrire un profilo organolettico unico e

fortemente legato al territorio è una carat-

teristica che appassiona chi nel mondo del

vino cerca autenticità, adesione al terroir

e tipicità. A conferma di quanto detto Ge-

nagricola crede nel potenziale dei vitigni

autoctoni e nel territorio, nell’ultimo anno

ha acquisitoun’azienda agricola inValpante-

na, dove produrrà tre classici del territorio:

Amarone, Ripasso e Valpolicella. Si tratta

di vini che nascono a partire solamente da

uve autoctone e che vantano una tecnica

produttiva tradizionale e unica nel pano-

rama vinicolo italiano. L’azienda si chiama

Arente e i suoi vini presentati per la prima

volta a Vinitaly. Arente è un antico termine che nel

dialetto locale significa “vicino”, “dentro”: un invito

ad avvicinarsi a questo territorio e a questi prodotti”.

ALESSANDRO MARCHIONNE,

AMMINISTRATORE DELEGATO

DI GENAGRICOLA