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Mixer
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SPECIALE 30ANNI
30 anni di Mixer
Un giornale per i NOSTRI lettori
L’EDITORIALE
di David Migliori
30
anni di trasformazioni nel fuori casa,
come recita la copertina, ma anche 30
anni di Mixer che questa evoluzione ha
cercato di raccontare, mese dopo me-
se, per tre decenni. 30 anni di vita editoriale, di cui poco
più della metà vissuti in prima persona dal sottoscritto,
sono tanti, specie nel campo dell’editoria professionale.
Ricordo molto bene che nel 2000, quando mossi i primi
passi in redazione, Mixer era UNA delle tante testate che
sirivolgevanoallasterminata“platea”deipubbliciesercizi.
Se nel giro di poco tempo, la rivista si è affermata e si è
imposta, lo si deve alla capacità avuta di distinguersi in
maniera chiara e netta dai concorrenti, con una formula
originale e inedita nel settore. Spiegare a parole la ricetta
di questa formulamagicanonè semplice,maalcuni ingre-
dientifondamentalipossonoesseresvelatisenzadifficoltà.
Innanzitutto aver scelto come “faro guida” del lavoro
i nostri lettori.
Sembra una banalità, ma in un settore
in cui c’è sempre stata molta autoreferenzialità (giornali
“belli” fatti per piacere agli addetti ai lavori), Mixer ha
saputo trovare il giusto equilibrio tra le esigenze infor-
mative, il rapporto con le associazioni di categoria (in
primis la Fipe di cui siamo organo di stampa damoltissimi
anni), e quello con le tante aziende che hanno investito
sulla testata intuendone le potenzialità come strumento
di comunicazione delle loro proposte per gli esercenti. E
il merito principale di questa alchimia va innanzittutto ad
una persona che ho qui l’occasione di ringraziare.
Franca
Leeman Borgio
, che ancora oggi ci osserva con sguardo
critico e attento, del giornale è stata l’anima e il direttore
dalleorigini finoal 2012. Sentoancoranelleorecchie lasua
voce: “
Questo articolo bisogna farlo per i “nostri!
”; “
Ma
cosa diranno i “nostri”?”; “Dobbiamo sentire i “nostri” e
raccogliereiloropareri”.
Nonc’erabisognocheaggiunges-
se la parola “lettori”: per Franca Leeman Borgio “i nostri”
erano “i nostri lettori” ed erano al centro di ogni scelta e
decisione. Ed è lei che è riuscita a trasmettere, a tutti noi
che lavoriamo al giornale, l’importanza di avere sempre
presenti i bisogni, le richieste, le necessità delle persone
per le quali le pagine di Mixer vengono confezionate.
Per questo Mixer è e resta un giornale utile e di servi-
zio.
A Franca Leeman Borgio vanno i ringraziamenti miei
e della redazione per averci insegnato una serietà ai limiti
del perfezionismo nella cura delle pagine e un’attenzione
fino ai dettagli nella scelta degli argomenti, delle parole
e delle immagini.
Un altro ingrediente vincente della formula di Mixer
potremmochiamarlo“cronacadel pubblicoesercizio”.
E inquestocaso, noi giornalisti dobbiamomoltoaun’altra
persona,
SergioRedaelli
, per anni nostrocaporedattore,
che ha il merito di aver saputo portare in una rivista di
settore il suo bagaglio di esperienze acquisito lavorando
nei quotidiani. È lui ad aver inserito nel Dna del giornale
(e di noi giovani giornalisti alle prime armi) il gusto per
la caccia allo scoop, la ricerca di “casi”, l’ideazione di
inchieste su argomenti delicati (dal prezzo del caffè, alle
commissioni sui buoni pasto, alle infiltrazioni della crimi-
nalità e così via), che nessuna rivista specializzata aveva
trattato in precedenza. Inoltre, se i titoli e gli “attacchi”
degli articoli hanno poco della freddezza della rivista
tecnica ma molto del “gridato” tipico del quotidiano e
dellepubblicazionidaedicola,losideveaquestapassione
trasmessa da Sergio e dalle esperienze di molti redattori
di Mixer nel giornalismo non specializzato (e questa è
un’altra peculiarità che contraddistingue Mixer).
Queste esperienze, e l’attenzione per le nuove ten-
denze del sottoscritto,
hanno aperto le porte a nuovi
argomenti: la ricerca un po’ “ossessiva” dei nuovi trend,
quella per le analisi in grado di fotografare il settore e
delinearne le caratteristiche, la caccia ai nuovi segnali che
arrivano dall’estero, sono tutti ulteriori ingredienti che
fanno la loro parte per il successo di Mixer.