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Mixer
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SPECIALE 30ANNI
BAR
16 gennaio 2003: la Legge Sirchia
stabilisce che “è vietato fumare nei locali chiusi,
ad eccezione di quelli privati non aperti a utenti o al pubblico”.
Sarà però
dal gennaio 2005
che
il divieto di fumo nei locali aperti al pubblico sarà
effettivo
(eccezion fatta per le apposite sale attrezzate per i fumatori).
Uno stravolgimento di abitudini che all’epoca portò
Epicentro
(il portale
dell’epidemiologia per la sanità pubblica) a effettuare un’indagine su un campione
di esercenti. Interessanti gli esiti.
Emerse, per esempio, che già a pochi mesi dall’entrata in vigore della legge, uno degli
effetti più evidenti fosse stata proprio la reazione dei gestori: solo il 24% di essi, infatti,
ammise di continuare a fumare lo stesso numero di sigarette, mentre il 42% dichiarò
di aver ridotto o, addirittura, smesso. Anche il temuto calo del rendimento economico
non si rivelò così grave: solo il 12% degli intervistati accusò perdite ingenti, mentre per
il 25% del campione furono modeste.
L’argomento non può certo esaurirsi in poco spazio. Tuttavia è giusto soffermarsi
su quelle leggi che hanno lasciato un segno profondo, modificando la prassi
e gli approcci operativi, stravolgendo la fruizione del locale e la socializzazione fra
gli utenti, rivoluzionando le modalità di atti di consumo consolidati nel tempo.
1997:
l’Italia, con il
D.Lgs 155
, recepisce la direttiva europea che prevede l’Applicazione
del protocollo HACCP (nel 2004 sono poi stati emanati i regolamenti comunitari del
pacchetto igiene, in particolare il Reg. (CE) 852/2004 sull’igiene degli alimenti).
Si tratta di un evento importante per gli operatori dei pubblici esercizi, in quanto le
nuove prassi consigliano un approccio diametralmente opposto al precedente: non più
un controllo a valle sul prodotto finito, ma un
autocontrollo a monte
, su tutte le fasi di
lavorazione, stoccaggio, trasporto, conservazione e vendita del prodotto alimentare.
La
parola d’ordine
diviene, allora,
prevenzione
. In questo modo diviene più facile, in
caso di criticità, implementare apposite operazioni correttive.
Rispetto al passato un’altra novità consiste nel fatto che, oltre ai requisiti igienico-sanitari
già previsti dalle normative preesistenti,
viene introdotto l’obbligo di documentare
e registrare per iscritto ciò che viene fatto all’interno dell’azienda
per garantire la
conformità igienica e sanitaria dei prodotti alimentari (nel 2004 sono poi stati emanati
i regolamenti comunitari del pacchetto igiene, in particolare il Reg. (CE) 852/2004
sull’igiene degli alimenti).
2012: il D.L. Balduzzi
stabilisce divieto di vendita e somministrazione (anche tramite
distributori automatici) di bevande alcoliche ai minori di 16 anni e di vendita (anche
tramite distributori automatici) ai minori di 18 (nel 2013 viene esteso anche a loro il
divieto di somministrazione). Mentre già nel 2010 erano stati normati gli orari di vendita,
in base alla tipologia di attività: per i pubblici esercizi lo stop va dalle 3 alle 6. Inoltre
i pubblici esercizi che lavorino oltre le 24, devono predisporre all’uscita del locale un
apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico e le tabelle alcolemiche. Da più parti
viene salutato come un
provvedimento concreto contro l’abuso di sostanze alcoliche
,
specialmente da parte dei giovani.
3 LEGGI CHE HANNO
RIVOLUZIONATO
GLI ULTIMI DECENNI
Bar, legislazione,
normative e
regolamentazione:
un panorama
articolato che nei
decenni si è andato
arricchendo sempre più