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Mixer

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SPECIALE 30ANNI

RISTORANTI

«Fare una panoramica degli ultimi

30 anni, di così ampio spettro, sul

fenomenodella ristorazione in fran-

chising–è la riflessionedi

ItaloBus-

soli Presidente Assofranchising

– è cosa ardua, specie se pensiamo

chequesta formula imprenditoriale

havisto il suoarrivo in Italiadapoco

piùdi 40anni equindi rispettoadal-

treconsolidate realtàe soprattutto

statistiche di mercato ha avuto un

iniziale periodo di approccio, che

via via si è perfezionato.

Ciònonostanteèpossibiletracciare

una curva di netta crescita a parti-

re dalle primissime rilevazioni che

Assofranchising ha fatto nel 1993

e tuttora continua a fare in collabo-

razione con l’Osservatorio Perma-

nentesulFranchisingdell’Università

La Sapienza di Roma, che sono ad

oggi l’unica riconosciuta fonte a

Ineffettièproprioametàdegli anni ’90cheleoccasioni

di consumo cambiano con maggior decisione.

Perché, per esempio, si diffonde la moda (che molto

spesso è una necessità) di mangiar fuori, anche per

pranzo. O anche perché la globalizzazione fa rapi-

damente il suo corso frammischiando usi, costumi,

sapori e abitudini «e vengono alla ribalta i locali

etnici o fusion».

IL DIVARIO

La platea dei consumatori si amplia, ma – contestual-

mente – la forbice tra ristoranti “alti” e ristorazione

più

cheap

(catene commerciali comprese) comincia

ad ampliarsi vistosamente. «Un po’ come succede

nel

fashion

– commenta Piccoli –: da una parte la

modaper tutti, dall’altra l’

hautecouture

decisamente

elitaria. Fenomeno inevitabile visto che la capacità

di spesa è scesa drasticamente».

Con il nuovo millennio questo gap si amplia ancora

di più, complice l’ultima crisi che infierisce sulla clas-

se media e scava il vuoto tra il lusso e il basic (di cui

si fanno degni interpreti le formule del

fast food

e

dell’

all you can eat

).

E le spinte centrifughe, prima solo sottotraccia, as-

sumono ora contorni sempre più netti.

A partire, per esempio, dalla velocità nella fruizione

dei pasti, chediventa un valore aggiunto funzionale al

businesseapprezzatodagli utenti: nonacaso

brunch

,

apericena

e

happy hour

spopolano.

Ma anche l’attenzione alla salubrità del cibo, al bio,

al vegetariano condizionano fortemente scelte epro-

poste. E piacciono ai giovani.

Perché è soprattutto a essi che ci si rivolge – come

ricorda Piccoli – e per attirarli bisogna fare i conti

con i loro gusti, il loro portafogli e le loro modalità di

fruizione (sempre più social e iperconnesse).

Franchising,

in viaggio

nel tempo:

una crescita

continua

Il racconto di Italo Bussoli,

presidente Assofranchising