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di Manuel Messina

Trent’anni

di miscelazione

italiana

UN VIAGGIO SPECIALE ATTRAVERSO DECENNI

DI MIXABILITY. A RIPERCORRERE QUESTI ANNI

DI CAMBIAMENTI NON POTEVANO CHE ESSERE LORO,

I BARMAN: DI STILE CLASSICO, AMERICAN BARTENDER,

MIXOLOGIST, CON ESPERIENZE DIFFERENTI,

IN PATRIA O ALL’ESTERO…

sunoconosceva, arrivarono in Italiagrazieadaziende

comeVarpo e PlanetOne.

GiancarloMancino

seguì

unodei primissimi corsi PlanetOnecon l’allora trainer

Corey Campbell

. Qualche anno dopo anche

Paolo

Baccino

frequentò la scuola.

Poi il costume sociale virò in maniera improvvisa: il

bartender diventa emblema di spettacolo e nightli-

fe. Baccino, a quei tempi impegnato al banco nelle

discoteche della movida ligure, ricorda le comande

ricche di pestati e di innumerevoli Long Island, Sex

on the Beach, Angelo Azzurro e B-52.

In quegli anni

Tiziana Borreani

si godeva la vista di

unaMilano che diventava la ‘Milano da Bere’: l’happy

hour ruba lascenaall’aperitivotradizionalediventando

forbito, che esalta le ricette allungandone i tempi di

esecuzione, vienemesso di fronte a un nuovo tipo di

professionista: un vero e proprio intrattenitore le cui

armi sono la velocità del servizio e la spettacolarità

deimovimenti acrobatici di Flair (il cui veroprecursore

fu

Jerry Thomas

più di cento anni prima).

È in questo momento che prende atto una rivolu-

zione, e il mondo della miscelazione si arricchisce di

una nuova figura, quella del bartender.

La differenza più evidente fra le due tipologie è

riassunta nel

free pouring

, un sistema di conteggio

verbale delle dosi di cui si avvalgono i bartender al

posto dei misurini usati dai barman.

Tecniche, formazione e attrezzature nuove che nes-

SPECIALE 30ANNI

/

Mixer

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