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SPECIALE 30ANNI

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Mixer

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LE ORIGINI DEL CAMBIAMENTO

“La rivoluzione comincia all’inizio degli anni ’90. Il

primo passo verso lo sviluppo di un sistema di qua-

lità è il

decreto legge n. 351 del 13 aprile 1994

sulle farine

: per la prima volta le farine vengono

classificate in base al loro contenuto di sali minerali,

o meglio delle ceneri dopo avere bruciato la farina”,

spiega

Enzo Coccia

, titolare di una delle più famose

pizzerie di Napoli, La Notizia, insegnante di allievi

pizzaioli alla Città della Scienza e Città del gusto del

GamberoRosso, nonché fondatoredell’Associazione

Pizzaiuoli Napoletani con cui si è impegnato per

la registrazione del marchio comunitario Stg. “La

classificazione delle farine in tipo 00, tipo 0, tipo

1, tipo 2 e farina integrale ha permesso di creare

miscele standardizzate di livello più alto. In passato,

il pizzaiolo prendeva una manciata di farine forti e

di farine deboli e, a occhio, creava un impasto ela-

stico e resistente. Con l’introduzione delle miscele

prodotte direttamente dal mulino la panificazione

della pizza diventa più scientifica”, aggiunge. E

ovviamente la produzione di miscele sempre più

pregiate ha aperto nuovi orizzonti per la creazione

dell’impasto. “Per quanto riguarda la pizza al metro,

il vero salto di qualità è stato possibile grazie alla

ricerca attuata dai mulini che, dopo il decreto legge

del 1994, hanno ampliato nel tempo la gamma di

farine, nonché agli sforzi di noi pizzaioli impegna-

ti a creare impasti sempre più leggeri”, sottolinea

Pasquale Moro

, titolare della Casa della pizza a

Robecco sul Naviglio (MI) e primo classificato ex

aequonellasezionePizza inPala insiemeaTonyGemi-

Solo due parole sul fenomeno

delle catene di pizzerie, nate

quasi 30 anni fa. Pioniera

in Italia è stata

Rosso

Pomodoro

. Dopo il primo

ristorante aperto a Napoli,

nel quartiere di Mergellina,

ha dato vita in pochi anni a

oltre cento locali nello Stivale

e nel mondo. In menù ci

sono ovviamente le pizze, ma

anche tante ricette tipiche,

primi, secondi, fritti, sfizi, e

dolci tradizionali. L’ultima

apertura è avvenuta a New

York. “Le catene si sono

sviluppate sull’onda del

movimento di rinnovamento

della pizza iniziato negli anni

‘90”, osserva

Gino Sorbillo

.

LE CATENE