TUTTO CAMBIA
PERCHÉ
NIENTE CAMBI
N
el vasto universo dell’ospitalità, che è
statopercorsodaprofondi cambiamenti
negli ultimi 30 anni, il momento della
colazione sembra quello rimasto, appa-
rentemente, quasi immutato. Era diversa la musica
di sottofondo (Spagna cantava
Easy Lady
e Sabrina
Salerno
Sexy Girl
, in quel lontano, edonista 1986),
appena entrati al bar l’occhio cadeva sul quotidiano
con le notizie “fresche”.
Oggi magari si sfoglia ancora, ma tanto ci si è già
aggiornati su smartphone o tablet. La navigazione
social poi continuanel locale, sostituendo inmolti casi
lachiacchieratamattutinacon il baristaacommentare
i risultati delle partite o i fatti del giorno. Però, alla
fine, davanti al bancone la richiesta è sempre quella:
caffè o cappuccino e brioche, o cornetto, con quel-
lo spartiacque linguistico che divide l’Italia in due a
definire sempre la stessa cosa: il croissant a forma di
mezzaluna, vuoto o ripieno.
STESSO PRODOTTO, PROCESSI MUTATI
“Èunprodottochesembra sempreugualea sestesso,
mentre in realtà i processi per produrlo hanno subito
dei grandi cambiamenti – spiega il professor
Franco
Antoniazzi,
docente di tecnologia dei prodotti dol-
ciari all’Università di Parma – nel senso di una mag-
giore semplificazione. Ad esempio, negli anni ’80 si
impiegavano tre impasti, oggi solo uno. Gli anni ’90
hanno visto l’introduzione del cornetto congelato,
che all’inizio doveva essere tolto dal freezer e messo
COLAZIONI
62
Mixer
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SPECIALE 30ANNI