il muro è crollato e il mondo si è, nel giro di pochi
anni, globalizzato. Le alternative si sonomoltiplicate
come in un gigantesco supermercato planetario, e
si è scoperto che il caffè ha le stesse sfumature di
un vitigno e che un italiano su due è intollerante al
latte di mucca. Il nuovo millennio poi si è aperto
nel segno del salutismo. Alzi la mano chi nel 1986
seguiva le linee guida dell’Oms, l’Orgnizzazione
mondiale della Sanità. Lo si faceva in casi estremi,
come l’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl
che avvenne proprio quell’anno, e che provocò tra
l’altro la sospensione della vendita di latte per qual-
che tempo. Oggi, sempre più clienti sono attenti alla
salute e alle intolleranze come quella al lattosio o al
glutine che colpisce un 2%scarsodella popolazione.
E quindi si chiede un’alternativa. Al bar entrano il
cappuccino di soia e il caffè al ginseng e torna in
auge persino quello d’orzo. I Millennials a partire dal
secondodecenniodel secolopoi ragionano secondo
logiche gourmet (origine, qualità, biologico) e indu-
giano sulla scelta – cosa una volta impensabile – del
caffè, ragionando su provenienza e cultivar.
COLAZIONE FUORI, MA NON AL BAR
L’aumento dei consumi e la rinnovata attenzione al
primo pasto della giornata ha gioco forza attirato
nuovi attori nell’arena della colazione fuori casa.
Nel 2013 McDonald’s annuncia l’introduzione in
300 locali della caffetteria dedicata alla prima cola-
zione. La base è sempre quella: caffè, cappuccino
e brioche, con l’immancabile tocco americano di
muffin, donuts e pancakes. Ma ormai la colazione
si fa un po’ ovunque. In libreria (Feltrinelli propone
a 2 euro la “colazione naturale”: brioche di farro
a lievitazione lenta e cappuccino), nel negozio di
abbigliamento o dal concessionario auto si offro-
no caffè e rinfreschi. Certo, non è questo il core
business, ma i nuovi stili di vita fluidi e in costan-
te movimento richiedono anche questo: trovare
cibo ovunque e in qualsiasi situazione, fin dalle
prime ore del mattino. E un caffè e un cornetto
fragrante attirano clienti. La colazione del futuro?
Potrebbe essere a base di farina di insetti e latte
di canapa. Ma assomiglierà ancora a un tra-
dizionale, amatissimo cappuccio con brioche.
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Mixer
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SPECIALE 30ANNI
COLAZIONI
La rivincita delle donne
Il cambio di approccio verso la colazione, con una maggiore
attenzione alle sue valenze nutrizionali, è il risultato dei
cambiamenti avvenuti nella società italiana. In 30 anni i
comportamenti e gli stili di vita sono mutati profondamente,
ben più che in altri periodi storici.
L’ondata delle nuove tecnologie, l’affermazione del Pc negli
anni ‘90 e poi di Internet e dei social network, la progressiva
precarizzazione dell’esperienza lavorativa, la globalizzazione
con l’arrivo di nuove culture si portano dietro odori, sapori e
ingredienti “etnici” che, nel corso degli anni 2000 entrano di
fatto a far parte della nostra cultura (i giovani oggi affiancano
sushi e kebab alla nostrana pizza senza distinzioni di origine o
tradizione). Infine, la grande ondata salutista e a favore della
sostenibilità, partita dai movimenti no global dell’inizio del
secolo, si è affermata tanto da diventare mainstream. Tutto ciò
ha portato a un allentamento e dilatamento dei tempi che ha
influito sui pasti, sfavorendone alcuni (il pranzo) per favorirne
altri. A partire dalla colazione. Che oggi, come in passato, piace
di più alle donne, più attente a salute e benessere: secondo
Istat iniziano bene la giornata dal punto di vista nutrizionale
l’82% delle donne contro il 77% degli uomini.
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