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Mixer

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SPECIALE 30ANNI

COMUNICAZIONE

LA “BIONDA”

LA BUTTA IN MUSICA:

90 ANNI DI SLOGAN

SULLA BIRRA

quasi. In futuro aumenterà l’influenza della rete, per

le persone e per le aziende. Oggi siamo ancora in

una fase di sperimentazione, nessuno ha certezze,

ma ormai la strada è segnata.

Cambiano anche i valori e l’approccio delle aziende,

che ormai, spinte dalle richieste di un cliente sem-

pre più attento e in dialogo con l’impresa, devono

considerare elementi valoriali quali la responsabilità

sociale d’impresa. Da qui, le campagne per un uso

responsabiledell’alcol,chehannoimpegnatolepiùim-

portantimultinazionali del beverage (ve li immaginate

“Michele” del Glen Grant o il veterinario dell’Amaro

Montenegro che invitano a bere con moderazione?).

RIPARTIRE

DAL LOCALE FISICO

Il bar da sempre fa da palcoscenico alle campagne

pubblicitarie, di bevande alcoliche in primis, ma an-

che del caffè. Dall’amaro Cynar al Biancosarti, dal

cognac René Briand con uno Yul Brynner all’apice

del successo alle innume-

revoli birre. Eppure, al suo

interno si comunica poco e

male. Un’occasione perdu-

ta, perché i luoghi di con-

sumo oggi sono un mezzo

potente per creare e comu-

nicare la marca. Tanto che

brand come illy o Vergnano

aprono monomarca, in Italia

e, soprattutto, all’estero. Così

che il luogostessodiventauno

strumento di comunicazione.

«Il digitale non sostituirà il fisico: punti vendita, lo-

cali, bar, musei. Ora le aziende cercano di lavorare

sugli spazi per attirare il consumatore con un’espe-

rienza, “reale” e sensoriale – diceCodeluppi –. Oggi

però il bar è ancora poco utilizzato dalle aziende,

mentre anche il bar genericopotrebbe esserepreso

in considerazione per organizzare promozioni ed

Birra e slogan, un connubio riuscito che viene da lontano.

È del 1929 il primo, diffuso nelle réclame e sugli affiche dell’epoca:

“Chi beve birra campa cent’anni”.

Negli anni ‘50 arriva il testimonial, spesso femminile come la coppia

eccellente Anita Ekberg-Mina, protagoniste con il pay-off: “Bionda o

bruna, purché sia birra”. Le donne sono oggetto ma anche destinatarie

della comunicazione, fin da allora, con lo slogan:

“La dieta di bellezza: un bicchiere di birra al giorno” mentre gli uomini

si attirano sfruttando il doppio senso della “bionda”.

L’indimenticabile Solvi Stubing (“Chiamami Peroni sarò la tua birra”) è

stata seguita da una lunga fila di bionde, da Milly Carlucci a Philippa

Lagerbach a Jennifer Driver. Schema rotto per un momento dalla discesa

nell’arena di un più ecumenico (e carismatico) Renzo Arbore (“Birra... e

sai cosa bevi! Meditate, gente, meditate”).

In anni più recenti si è puntato sui giovani e nasce il binomio birra-musica,

sempre più protagonista delle campagne, in tv ma soprattutto sul web.