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Mixer

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SPECIALE 30ANNI

ANALISI TRADELAB

LA DIFFUSIONE

Hanno acquistato online alimenti e/o

bevande nell’ultimo anno

16,9%

Non hanno acquistato online alimenti

e/o bevande nell’ultimo anno

83,1%

I SITI DI ACQUISTO ONLINE DI ALIMENTI/BEVANDE

Siti di e-commerce cross categoria

43,9%

Siti di e-commerce della Gdo

25,7%

Siti specializzati in singole categorie

merceologiche

18,2%

Altro

12,2%

ACQUISTI DI ALIMENTI/BEVANDE E/O PIATTI

PRONTI, TRAMEZZINI, PIZZE, …

Fonte: TradeLab

Acquistano sia alimenti/bevande

sia piatti pronti

6,6%

Acquistano solo piatti pronti

8,1%

Acquistano solo alimenti e bevande

10,3%

Non acquistano né alimenti/bevande

nè piatti pronti

75,0%

LA FREQUENZA DI ACQUISTO ONLINE

DI ALIMENTI/BEVANDE

(Base: chi acquista)

Almeno una volta alla settimana

14,1%

Due volte al mese

16,9%

Una volta al mese

20,8%

Una volta ogni 2/3 mesi

26,6%

Una volta ogni sei mesi

13,7%

Una volta all’anno

8,0%

Acquisti online

marginale – commenta

Bruna Boroni

, consulente

senior di TradeLab –. La frequenza di acquisto è

piuttosto bassa: il 69,0% di chi ha fatto spese in rete

alla voce food & beverage nell’ultimo anno afferma

di avere acquistato una volta al mese o anche meno,

mentre il 26,6% si è limitato a una volta ogni due

o tre mesi). E la quota di mercato dell’online non

supera l’1% del mercato alimentare complessivo”.

I valori riscontrati variano sensibilmente tra fascia gio-

vane e adulta del campione: acquista infatti sul web

il 18,7% degli intervistati di età compresa tra i 15 e i

51 anni, contro il 12,0% tra chi ha oltre 51 anni. Il che

fa pensare, in prospettiva, ad una crescita del trend.

Molto, tuttavia, dipenderà dalla capacità dei grandi

operatori digitali di intercettare le esigenze di un

pubblico sempre più ampio. Sono infatti proprio i siti

di e-commercecomeAmazonacatalizzare lamaggior

parte delle spese in rete destinate a cibo e bevande

(sono indicati dal 43,9% del campione), seguiti a

distanza dai siti di e-commerce delle insegne della

grande distribuzione, che attraggono il 25,7% dei

consumatori digitali, e dai siti specializzati in singole

categoriemerceologiche (quali adesempioCortilia),

cui va ascritto il 18,2% delle preferenze.

Ma su quali asset dovranno puntare questi player?

Partiamo dai numeri: il 16,9% ha acquistato alimenti

e/o bevande online, il 14,7%ha comprato piatti pronti

o tramezzini e pizza. L’analisi suggerisce quindi che

potrebberivelarsiinteressanteilpotenziamentodique-

sta tipologia di offerta in particolare per soddisfare i

bisogni di consumare fuori casa più funzionali, come

per esempio quello del pranzo. “I dati dicono che la

tendenza ad acquistare online alimenti già cucinati –

rileva Boroni – piace soprattutto alla Generazione Y,

cioè alla fascia più giovane della popolazione, dove gli

acquirenti salgonoal 20,5%”. Egli spazi aumentano se

siconsideranocolorochehannoacquistatoalmenouna

delleduetipologie(alimenti e/obevandeoppurepiatti

pronti): qui il valore tocca il 25,0% degli intervistati.

Su questo fronte, però, le piattaforme di e-commerce

potrebbero incontrare sulla loro strada uno scomo-

do competitor: una ristorazione capace di proporre

soluzioni sempre più concorrenziali. Il cui successo

dipenderà anche dalla capacità di introdurre

elementi di esperienzialità nella vendita online.