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12

Mixer

/ OTTOBRE 2017

PUBBLICO ESERCIZIO

Attualità

o di erogazione gratuita di

denaro, beni o servizi, o di

mutualitàodi produzioneo

scambio di beni servizi, ed

iscritti nel registrounicona-

zionale del Terzo settore.”

QUESTIONE

DI CONCORRENZA

Quando l’attività del Terzo Settore si sovrappone a quella dei

Pubblici Esercizi, configurandouna situazionedi concorrenza

sleale? Il problema nasce per via del regime facilitato (tipico

del mondo del non profit) in base al quale la legge consente

di operare a sagre, circoli e feste private: eventi che, pur non

avendo per definizione scopo di lucro, non sempre – è que-

sto il problema ripetutamente riscontrato – sono realmente

estranei da intenti puramente commerciali. Anzi.

Sul problema della “ristorazione sommersa” Fipe, che da

anni denuncia la cosa, ha di recente pubblicato dei dati che

raccontano con chiarezza l’ampiezza del fenomeno: sono

ben 27.300 le sagre fasulle, per un fatturato complessivo

di 558.909.000 euro (il tema verrà trattato più approfon-

ditamente in un articolo nelle pagine successive), mentre

ammonta addirittura a 5,2 miliardi di euro quello di circoli

culturali, circoli sportivo-ricreativi e agriturismi. Il che – come

ha sottolineato il presidente

Lino Enrico Stoppani

– non solo

si traduce in una perdita di imposte dirette e contributi pari a

710milioni di euro, ma penalizza pesantemente quei Pubblici

Esercizi che lavorano nel pieno della legalità. Senza dubbio,

la pubblicazione del nuovo codice contribuirà a dare nuove

risposte e certezze aggiuntive. Tuttavia alcuni punti (in parti-

colare – come suggerisce un intervento successivo –gli

artt. 70 e 85) meriterebbero ulteriori aggiustamenti.

Giro di boa

per la normativa

ASSOCIAZIONI, COOPERATIVE, FONDAZIONI E IMPRESE SOCIALI:

APPROVATO IL CODICE CHE SOSTIENE L’AUTONOMA INIZIATIVA

DEI CITTADINI. QUALI LE RIPERCUSSIONI SUI PUBBLICI ESERCIZI?

di Carmela Ignaccolo

M

entre il caldo di agosto attanagliava le città, il

Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (meglio

noto come “Codice del Terzo settore”) entrava

in vigore, completando l’attuazione della legge

106/2016 “

Delega al Governo per la riforma del Terzo Setto-

re, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile

universale

”. In questo modo il cerchio si chiudeva, fornendo

una risposta (più omeno gradita, a onor del vero) a numerosi

interlocutori chegià inpassatoavevano lavoratoalacremente

alla stesura delle Linee Guida.

COORDINATE

Ma cos’è esattamente il Terzo Settore?

Una definizione esaustiva la fornisce il comma 1 dell’articolo

3 del nuovo codice, che recita: “Sono enti del Terzo settore

le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promo-

zione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse

le cooperative sociali, le

retiassociative,lesocietà

di mutuo soccorso, le as-

sociazioni, riconosciuteo

non riconosciute, le fon-

dazioni e gli altri enti di

carattere privato diversi

dalle società costituiti

per il perseguimento,

senza scopo di lucro, di

finalità civiche, solidari-

stiche e di utilità sociale

mediante losvolgimento

di una o più attività di in-

teresse generale in for-

ma di azione volontaria

I NUMERI DEL

TERZO SETTORE

Il comparto occupa 1 milione di

lavoratori e 5 milioni di volontari.

Circa il 75% degli italiani svolge

un’attività gratuita a beneficio di

altri o della comunità.

(fonte Ministero del Lavoro

e delle Politiche sociali)

L’ITER CHE HA CONDOTTO

ALL’EMANAZIONE DEL

CODICE DEL TERZO SETTORE

12 aprile 2014

viene annunciata la riforma del

Terzo Settore

9 aprile 2015

la Camera approva in prima

lettura il Disegno di Legge Delega

30 marzo 2016

il Senato approva in prima lettura

il Disegno di Legge Delega

25 maggio 2016

la Camera approva in via definitiva

il Disegno di Legge Delega

3 luglio 2016

la Legge 106/2016 viene

pubblicata in

Gazzetta Ufficiale