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Mixer
/ OTTOBRE 2017
PUBBLICO ESERCIZIO
Codice del Terzo Settore
D
al 3 agosto 2017 è in vigore il Codice del
Terzo Settore, provvedimento destinato a
disciplinare e sistematizzare tutta la materia
delle associazioni non profit e del privato
sociale, che doveva essere il passo definitivo per una
grande riforma del settore.
Tutto ha inizio nel 2014 quando il Governo pubblica le
Linee Guida per la riforma del Terzo Settore, proba-
bilmente spinto anche dalle pressioni di Associazioni
come Fipe che denunciavano da anni un abuso dei
privilegi fiscalidapartedimolteassociazioni fintamente
sociali, nate in realtà per fare business, soprattutto nel
settore della ristorazione dell’intrattenimento, e che
creavano una concorrenza sleale tra loro e le attività
di pubblico esercizio.
Le Linee Guida citate avevano l’obiettivo di ricostruire
le fondamentagiuridiche, definire i confini e
separare il
grano dal loglio delle associazioni non profit
, sgom-
berando il campo da una visione idilliaca del mondo
del privato sociale, non ignorando che anche inquesto
ambito agiscono soggetti non sempre trasparenti che
talvolta usufruiscono di benefici o attuano forme di
concorrenza sleale
utilizzando spregiudicatamente
la forma associativa per aggirare obblighi di legge.
La presa d’atto di quanto la Fipe denunciava da tem-
po, aveva fatto ben sperare in una reale “bonifica”
del settore, attraverso la redazione di una normativa
specifica che andasse ad individuare con precisione
quelle associazioni nate davvero per tutelare interessi
generali e non per realizzare attività economiche.
Nella stesura della Legge di delega prima e in quella
del Codice del Terzo Settore poi, invece, alcuni ca-
pisaldi della vecchia disciplina sono stati purtroppo
riconfermati tal quali.
Un’occasione
persa
Inparticolare, all’art. 85è rimasta immutata ladefinizio-
nedi “noncommerciale”dell’attivitàdi somministrazio-
ne di alimenti e bevande da parte delle associazioni di
promozione sociale ai loroassociati (c.d. circoli privati).
Il problema nasce quando tali associazioni rilasciano la
tessera di socio a chiunque, senza alcuna formalità, lo
stessogiornodell’ingressonei locali dell’associazione,
esclusivamente per poter effettuare il servizio di som-
ministrazione di alimenti e bevande nei loro confronti
senzaproblemi edusufruendocosì dei benefici fiscali e
normativi (si pensi all’esonerodai requisiti professionali
per il titolare del circolo) previsti.
Vi è però una novità apprezzabile che consiste nell’in-
serimento di una condizione precisa per poter definire
taleattivitàdi somministrazionecomenoncommercia-
le – oltre quella già esistente dell’effettuazione della
I LIMITI DEL PROVVEDIMENTO NATO PER
CONTRASTARE DAVVERO LA CONCORRENZA
SLEALE DEI FALSI CIRCOLI E SAGRE
di Rosa Caterina Cirillo,
Responsabile Area Legislativa, Legale e Tributaria di Fipe