OTTOBRE 2017 /
Mixer
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possibilità di taggarsi e geolocalizzarsi facilmente, ma
soprattutto grazie alla potenza di immagini, video e
storie che esaltano il racconto di un pasto. I titolari
di pubblici esercizi sono consapevoli dell’importan-
za di questi mezzi e si rendono conto di non seguirli
adeguatamente, per mancanza di tempo e personale
dedicato».
Lo conferma il parere espresso da
Fabio Spada, ri-
storatore e Presidente di Fipe Roma
. «I ristoratori,
almeno qui a Roma – ha spiegato – usano poco i social,
sono visti più come mezzo per mettersi in evidenza a
livellopersonalecheper comunicare lapropriaofferta,
scoprire cosa c’è intorno e ascoltare cosa vorrebbe
il cliente. Io per primo, non essendo nativo digitale
faccio fatica a gestirli, per questo ho un paio
di ragazzi nel mio staff incaricati di seguirli».
anzitutto capire cosa cerca il consumatore in tutte le
fasi del processodi acquisto: dallo stimolodel bisogno
di cenare fuori al post-acquisto. Per ogni fase bisogna
individuare il target di pubblico a cui dare l’informa-
zione, scegliendo il mezzo opportuno».
I consumatori prima di decidere dove mangiare, si in-
formano e lo fanno anzitutto su TripAdvisor (piaccia
o meno ai gestori), e in seconda battuta sul sito del
locale. «Non si può fare ameno di questi due strumen-
ti – ha affermato Ottimo – e devono essere coerenti.
Poi ci sono Facebook, i motori di ricerca, i portali di
prenotazione. Più la spesa è alta, più si investe tempo
per scegliere. Ristoranti e pizzerie sono i locali per cui
ci si informa meglio, seguono i locali per gli aperitivi, i
pub e da ultimo i bar, che sono più legati a un consumo
“di passaggio”».
ESERCENTI E SOCIAL
I ristoratori sono pronti alle opportunità offerte dal
digitale? Non del tutto, stando a quanto emerge da
uno studio presentato da
Andrea Lamperti
,
diretto-
re dell’Osservatorio Internet Media e Innovazione
Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano
, su un
campione di titolari di bar e ristoranti. «Moltissimi dei
ristoratori intervistati – ha raccontato – non conoscono
i portali di prenotazione. Sono più noti quelli di recen-
sioni. La maggior parte dei ristoratori usano i social
per ricondurre i consumatori a mezzi di contatto più
tradizionali, chiedendo loro “Chiamami”».
Secondo questa indagine, il 59%dei ristoratori utilizza
un profilo social collegato alla propria attività. Il più
diffuso è Facebook, seguito da Instagram. «In un anno
e mezzo – ha sottolineato – è cresciuto esponenzial-
mente, grazie all’uso compulsivo degli hashtag, alla
FIPE PER L’INNOVAZIONE DIGITAL
Fipe crede nella digitalizzazione e innovazione come
strumenti per migliorare la gestione dei locali e la loro
comunicazione. «Abbiamo avviato una serie di iniziative,
sulle prenotazioni on-line e sulle recensioni – ha raccontato
Luciano Sbraga, Direttore del Centro Studi Fipe
– non
si può fare a meno di parlare con quello che a prima a
vista appare come antagonista. Abbiamo anche stretto
un accordo con Google per utilizzare strumenti come il
tagliando digitale. Siamo consapevoli che questa è la strada
da percorrere, fino ad arrivare al delivery. Certo, il ristoratore
non è un tuttologo e servono nuove figure professionali che
si occupino di queste cose. Il progetto di alternanza scuola/
lavoro potrebbe essere utile».
I RELATORI LAMPERTI, SPADA E SBRAGA,
MOSTRANO LE MAGLIE DELLA SMWI
L’
88%
dei frequentatori del fuori casa è
interessato a ricevere informazioni in
merito a eventi, iniziative, novità,
tipologie di offerta, ….
38%
35%
16%
abbastanza
molto
moltissimo
8%
17%
31%
22%
22%
messaggio via telefono
invio di newsletter periodica
email per singolo evento
creazione di evento su Facebook
pubbl. su pagina FB del locale
43,9%
Gli strumenti digitali
preferiti dai potenziali clienti
Ci sono enormi
spazi per stimolare
i potenziali clienti
a consumare
food & beverage
fuori casa
Fonte dati: TradeLab