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OTTOBRE 2017 /

Mixer

27

possibilità di taggarsi e geolocalizzarsi facilmente, ma

soprattutto grazie alla potenza di immagini, video e

storie che esaltano il racconto di un pasto. I titolari

di pubblici esercizi sono consapevoli dell’importan-

za di questi mezzi e si rendono conto di non seguirli

adeguatamente, per mancanza di tempo e personale

dedicato».

Lo conferma il parere espresso da

Fabio Spada, ri-

storatore e Presidente di Fipe Roma

. «I ristoratori,

almeno qui a Roma – ha spiegato – usano poco i social,

sono visti più come mezzo per mettersi in evidenza a

livellopersonalecheper comunicare lapropriaofferta,

scoprire cosa c’è intorno e ascoltare cosa vorrebbe

il cliente. Io per primo, non essendo nativo digitale

faccio fatica a gestirli, per questo ho un paio

di ragazzi nel mio staff incaricati di seguirli».

anzitutto capire cosa cerca il consumatore in tutte le

fasi del processodi acquisto: dallo stimolodel bisogno

di cenare fuori al post-acquisto. Per ogni fase bisogna

individuare il target di pubblico a cui dare l’informa-

zione, scegliendo il mezzo opportuno».

I consumatori prima di decidere dove mangiare, si in-

formano e lo fanno anzitutto su TripAdvisor (piaccia

o meno ai gestori), e in seconda battuta sul sito del

locale. «Non si può fare ameno di questi due strumen-

ti – ha affermato Ottimo – e devono essere coerenti.

Poi ci sono Facebook, i motori di ricerca, i portali di

prenotazione. Più la spesa è alta, più si investe tempo

per scegliere. Ristoranti e pizzerie sono i locali per cui

ci si informa meglio, seguono i locali per gli aperitivi, i

pub e da ultimo i bar, che sono più legati a un consumo

“di passaggio”».

ESERCENTI E SOCIAL

I ristoratori sono pronti alle opportunità offerte dal

digitale? Non del tutto, stando a quanto emerge da

uno studio presentato da

Andrea Lamperti

,

diretto-

re dell’Osservatorio Internet Media e Innovazione

Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano

, su un

campione di titolari di bar e ristoranti. «Moltissimi dei

ristoratori intervistati – ha raccontato – non conoscono

i portali di prenotazione. Sono più noti quelli di recen-

sioni. La maggior parte dei ristoratori usano i social

per ricondurre i consumatori a mezzi di contatto più

tradizionali, chiedendo loro “Chiamami”».

Secondo questa indagine, il 59%dei ristoratori utilizza

un profilo social collegato alla propria attività. Il più

diffuso è Facebook, seguito da Instagram. «In un anno

e mezzo – ha sottolineato – è cresciuto esponenzial-

mente, grazie all’uso compulsivo degli hashtag, alla

FIPE PER L’INNOVAZIONE DIGITAL

Fipe crede nella digitalizzazione e innovazione come

strumenti per migliorare la gestione dei locali e la loro

comunicazione. «Abbiamo avviato una serie di iniziative,

sulle prenotazioni on-line e sulle recensioni – ha raccontato

Luciano Sbraga, Direttore del Centro Studi Fipe

– non

si può fare a meno di parlare con quello che a prima a

vista appare come antagonista. Abbiamo anche stretto

un accordo con Google per utilizzare strumenti come il

tagliando digitale. Siamo consapevoli che questa è la strada

da percorrere, fino ad arrivare al delivery. Certo, il ristoratore

non è un tuttologo e servono nuove figure professionali che

si occupino di queste cose. Il progetto di alternanza scuola/

lavoro potrebbe essere utile».

I RELATORI LAMPERTI, SPADA E SBRAGA,

MOSTRANO LE MAGLIE DELLA SMWI

L’

88%

dei frequentatori del fuori casa è

interessato a ricevere informazioni in

merito a eventi, iniziative, novità,

tipologie di offerta, ….

38%

35%

16%

abbastanza

molto

moltissimo

8%

17%

31%

22%

22%

messaggio via telefono

invio di newsletter periodica

email per singolo evento

creazione di evento su Facebook

pubbl. su pagina FB del locale

43,9%

Gli strumenti digitali

preferiti dai potenziali clienti

Ci sono enormi

spazi per stimolare

i potenziali clienti

a consumare

food & beverage

fuori casa

Fonte dati: TradeLab