tanee locali. È il casodel ristoranteElMolinaCavalese,
dove lo chef
Alessandro Gilmozzi
è da lungo tempo
impegnato inun’interpretazionedinamicadelle ricette
tradizionali che lo porta a proporre in carta secondi
di pesce come il Salmerino al vapore, resina e radice
di tarassaco, o dessert come l’Icy corteccia (gelato
alla corteccia, crumble
ai profumi del sottobo-
sco). Un altro indirizzo di
riferimento della zona è
Malga Panna a Moena,
una stella Michelin. Qui
PaoloDonei
propone, ad
esempio, Risoallebacche
di sorbo, fiori d’alpeggio
e quinoa soffiata, Pas-
satelli al grana trentino,
uovo di quaglia e infuso
di bosco, Agnelloda latte
ai fiori di timo, asparagi
verdi, crema di patate e
olio all’erba orsina.
Proviene infine da un’al-
tra zona, e propone un
foraging con altri profu-
mi, tipicamente lagunari,
DanieleZennaro
, (suoi i duepiatti apag. 60), originario
dellaprovinciadi Rovigomada lungo tempoaVenezia
(è recentemente approdato al Canova, ristorante del
Baglioni Hotel Luna), che include nelle sue sperimen-
tazioni erbe spontanee come la salicornia, il
finocchio di mare, la portulachia e la minutina.
62
Mixer
/ OTTOBRE 2017
RISTORAZIONE
Foraging
nalità. “Lavorare ai rit-
mi delle microstagioni
è una sfida innovativa
che la biodiversità pie-
montese ci ha donato.
Assaggiare piatti a ba-
se di erbe spontanee
e funghi che esistono
solo venti giorni in un
anno aggiunge il ricor-
do temporale a quello
gustativo”. Sono parole dello chef
Ivan Milani
, che
al ristorante Piano 35 (in cima al nuovo grattacielo
di Intesa Sanpaolo a Torino), con la consulenza di
Wood*ing (vedi box) utilizza insoliti ingredienti del
territorioper realizzarepiatti come il Sashimi di Bianca
piemontese e fungo di corteccia o l’Agnello in due
cotture e bacche selvatiche.
Il foraging, su cui i riflettori in tutto il mondo si sono
accesi soprattuttograzie allaNewNordicCousinee al
suo esponente di maggior spicco,
René Redzepi
, ex
chef delNomadi Copenaghen (cheha chiuso loscorso
febbraio ndr), dalle nostre parti ha trovato terreno
fertile soprattutto in
Trentino, zona in cui
si concentranoun’in-
teressante azienda
di confezionamento
(vedi box) e alcuni ri-
storanti di alto livel-
lo che valorizzano le
materie prime spon-
RISORSE
Wood*ing
(www.wood-ing.org) è il primo food lab al mondo specializzato nella raccolta selvatica,
fondato da Valeria Margherita Mosca, giovane etnobiologa e chef. Wood*ing si dedica innanzitutto
alla ricerca, con l’obiettivo di catalogare tutto il cibo selvatico esistente. Inoltre il laboratorio, con
sede in Brianza, offre consulenze, organizza corsi e partecipa a diverse attività divulgative.
La trentina Eleonora “Noris” Cunaccia, invece, dopo aver gestito con il fratello Giovanni un risto-
rante stellato, si dedica da anni a tempo pieno al foraging ed è titolare, sempre con il fratello, di
Primitivizia
(www.primitivizia.it), azienda che confeziona e vende erbe di montagna, che può van-
tare fra i suoi clienti molti prestigiosi ristoranti di tutto il mondo.
PREPARAZIONE DEL SASHIMI
DI BIANCA PIEMONTESE
E FUNGO DI CORTECCIA
LABORATORIO
DI CUCINA
POST RACCOLTO
ELEONORA CUNACCIA
IMPEGNATA NELLA RACCOLTA
DI ERBE SPONTANEE SULLE
MONTAGNE DEL TRENTINO
Foto: Daniele Lira – Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.