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OTTOBRE 2017 /

Mixer

65

sono per lo più sconosciuti. Insomma,

c’è ancora molto da scoprire. Ma la ri-

voluzione è in atto. “Fuori dalle città,

soprattutto al Sud, è meno diffusa la

cultura del bere miscelato e di conse-

guenza i clienti spesso sono scettici ri-

spetto alle novità. Tuttavia, vale la pena

sperimentare e proporre agli avventori

nuovi cocktail con frutti esotici freschi.

Lo dico per esperienza: il drink al passion fruit introdotto

quest’estate è in assoluto il più richiesto”, ci racconta

Adria-

na Bosco

, barlady responsabile dell’Ithay restaurant cocktail

bar, nuovo locale inaugurato a Cava de’ Tirreni (Salerno).

SUGGERIMENTI PER AVERE SUCCESSO

L’ABC

Per usare in modo virtuoso la frutta esotica fresca è

imprescindibile una conoscenza a tutto tondo della materia

prima che spazi tra storia, proprietà, coltivazione, origine e

ricette. “Questo bagaglio culturale vi permetterà un utilizzo

proficuo del prodotto -riducendo al minimo gli scarti- e vi

consentirà di incuriosire la clientela raccontando aneddoti e

curiosità”, precisa

Luis Hidalgo,

barmanager della Terrazza

Triennale Osteria con vista di Milano, che ha creato un vodka

sour passion fruit apprezzatissimo.

Con quali distillati si sposano meglio i frutti esotici?

In generale, tutti suggeriscono di usare i distillati bianchi per

noncopriretroppo il saporedel frutto. Inparticolare,gli spirits

sudamericani. Quindi tequila, mezcal, cachaça, rum bianco,

pisco. Ma si abbinano bene anche vodka e gin.

Quanta frutta serve?

Impossibile rispondervi, perché dipende da cosa volete

fare, ovviamente.

“Per orientarvi, ricordatevi che la quan-

tità di frutta necessaria per una centrifuga è inversamente

proporzionale all’intensità del gusto. Quanto più delicato

è l’aroma del frutto, tanto più prodotto sarà necessario”,

osserva

Filippo Sisti

.

Evitate gli sprechi

Considerato il costo della frutta, è essenziale contenere gli

scarti per non influire sul drink cost. Come? “Usate il frutto

nellasua interezza, inclusebucciaefoglie!Prendiamo l’ananas:

è uno spreco e un costo inutile sfruttarlo solo come base di

uncentrifugatoecomeguarnizione.Con lebuccepotete, per

esempio, preparare un semplicissimo

decotto”, suggerisce

Hidalgo

. Ma le strade da percorrere sono svariate. “Il mio

consiglio? Preparate anche

chutney

(salse speziate, tipiche

della cucina Sud Asiatica, ndr),

relish

(salse piccanti, ndr),

garnic

(salse acide) e marmellate. Sperimentate, provando

a dosare sale, zucchero e spezie fino a quando non sarete

miscelato, come lulo, tomatillo, tamarillo, carambole, star fruit,

mangustin. E sono proprio questi i prodotti su cui noi puntia-

mo per differenziarci”, commenta

Filippo Sisti

barmanager

di Carlo e Camilla in Segheria. Tamarillo, mangustin (un frutto

tropicale che protegge il sistema nervoso, i reni, l’intestino e le

articolazioni) e durian (un frutto spinoso dall’odore persistente

e pungente, quasi di formaggio) sono i prodotti preferiti pure

da

Salvatore Scamardella

barman del Club Decò di Milano

.

“Il tamarillo, simile al pomodoro con un sapore che ricorda il

melone, è perfetto per un twist esotico del Bloody Mary”, ci

spiega.“Dolceeprofumato,ilmangustinèidealesiaperfareuna

purea per aromatizzare i cocktail sia per gli infusi. Inoltre la for-

ma, colorata e invitante, garantisce guarnizioni belle e inedite”,

aggiunge. Quanto al durian, “regala un toccomagico. Il durian

costa intorno ai 15 euro al chilo ma ne basta mezzo cucchiaino

per regalare al drink note di mela matura fermentata. Frutto

scenico, consente di creare non solodecorazioni sorprendenti,

maancheketchupecreme, comequelladi risobasmati edurian

chenoi diluiamoall’internodel cocktail”, chiarisceScamardella.

La provincia

In provincia, in generale, siamo invece un passo indietro. Ov-

vero alla fase di scoperta dell’uso del centrifugato di ananas

fresco per la Piña Colada invece del succo industriale e -nel

migliore dei casi- del passion fruit (alias, maracuya) per creare

Caipiroska e Caipiriña aromatizzate che strizzano l’occhio alla

clientela più giovane e, in particolare, al pubblico femmini-

le. Mango e papaya, ormai di facile reperibilità nelle città,

la ricetta

di Valentina Serio

HOT CARIOCA HAWAIIAN

Twist su un tiki di Jeff “Beachbum” Berry

(Beachbum Berry’s Intoxica, 2002)

Ingredienti:

30 ml Trois Rivières Ambré

15 ml Trois Rivières Hors D’Age

15 ml sciroppo d’ananas e jalapeno chili

22,5 ml succo di lime fresco

30 ml estratto di ananas

2 dash whisky-barrel-aged bitters

1 pizzico di sale

Preparazione:

Versare tutti gli ingredienti in un Mixing

Tin, aggiungere ghiaccio a cubi e shakerare

energicamente per 6/8 secondi. Filtrare in una

coppa Michelangelo e guarnire con una mezza

luna di ananas essiccata e jalapeño.

ADRIANA

BOSCO

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Foto: Mimmo Aleotti