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Mixer
/ OTTOBRE 2017
MIXABILITY
Bicchieri da cocktail
nuovamente a Milano dove inizia a lavorare per Drinkable
berebeneovunque e scopre il mondo del catering e del bar
service, portando l’arte della mixology nei party esclusivi
come negli eventi quotidiani. L’esperienza maturata fa di
Giaime un attento osservatore dei cambiamenti in atto nel
mondo dei miscelati: “In passato il barman si è adattato a
quello che il mercato offriva e alle regole standard ricetta-
bicchiere, mentre negli ultimi anni, seguendo l’esplosione
del mondo mixology, le aziende produttrici hanno creato
delle nuove proposte, come i bicchieri ispirati alla forma di
classici tumbler del secolo scorso”. Classici come le linee
proposte da
Bormioli Rocco
che ha realizzato un’offer-
ta di bicchieri cocktail e da aperitivo dal design elegante
e ricercato, utilizzati da Giaime Mauri nella sua attività di
bartender. Tra questi Stone, ispirato allo stile vintage dei
primi del novecento con i tipici intagli e rilievi, e Lounge
dove anche in questo caso l’intaglio del vetro crea giochi
di luce per un tocco glamour. “Un utilizzo classico predilige,
per esempio, un calice da vino per creare cocktail a base di
vino come la categoria degli spritz: in questo caso andiamo
così a richiamare gli ingredienti con la tipologia di bicchiere.
Un altroesempioèquellodell’utilizzodella coppettamartini
per tutti i cocktail che si vogliono servire senza ghiaccio”.
Ha le idee chiare Giaime sull’utilizzo dei bicchieri, esistono
infatti alcune tipologie di cui un bartender non può fare a
meno: old fashioned, coppetta e collins.
LA PAROLA AD ALESSANDRO PITANTI,
CAMPARI BARMAN OF THE YEAR 2017
Barman ventisettenne – vive e lavora a Pietrasanta al Filippo
MUD Bar – è il vincitore della quarta edizione della Campari
Barman Competition. La sua filosofia sulla mixology fa rima
con semplicità, ama i bicchieri dal design pulito, dal classico
tumbler basso alla coupette: “All’interno di un bar dovreb-
bero esserci idealmente 6 tipologie di bicchieri: tumbler
basso, tumbler alto, coppa martini, coupette, flûte e calice
degustazione, 6bicchieri fondamentali checopronoun range
molto ampio di possibilità”. Purista potremmo definire lo
spirito di
Alessandro Pitanti
, che lega bicchiere e cocktail
in un binomio perfetto: “Generalmente i tumbler si utiliz-
zano per cocktail on the rocks, che siano short o long, ma
anche per acqua o succhi di frutta. Coupette, flûte e coppe
martini rigorosamente per cocktail senza ghiaccio, che pos-
sono essere di vario genere, dal Sour stile Daiquiri ad uno
sparkling stile Bellini o Mimosa. Ogni bicchiere è studiato
nel dettaglio per esaltare alcune caratteristiche, perché ag-
giungere del ghiaccio in una flûte da champagne quando
esperti di settore hanno lavorato sodo per creare l’er-
gonomiaperfetta adesaltare labollicina e i profumi?”.
Ogni cocktail deve essere servito in un particolare bicchiere
in grado di valorizzarne il contenuto: la scelta diventa quindi
fondamentale per la riuscita di un servizio impeccabile.
Esistono infatti alcune tipologie di cui non è possibile fare a
meno, una sorta di “abc” anche per chi non possiede grandi
esperienze da bartender a livello professionale.
Sono i
“fondamentali” da cocktail
: il
tumbler basso
–
detto anche Old Fashioned – è il bicchiere più versatile ed
è indicato per servire il famoso cocktail da cui prende il
nome, ma anche liquori on the rocks, americani, whiskey o
preparazioni al pestello; il
tumbler alto
si sposa invece con
i long drinks. Non può mancare la classica
coppa Martini
,
dall’omonimo cocktail, e la
doppia coppetta
, più capiente e
utilizzata per gli short drink serviti senza ghiaccio; i flute sono
invece dedicati agli spumanti per esaltarne il perlage, così
come la
coppetta da champagne
e il
calice degustazione
dalla tradizionale forma a tulipano, dedicato al servizio di
whiskey single malt, calvados, rum e alcuni distillati.
A concludere gli
shooter
, piccoli bicchieri utilizzati per i
cocktail che vanno bevuti in un colpo solo. Si possono usare
ghiacciati per servire anche vodka o liquori freddi.
BICCHIERE
DA COCKTAIL,
I FONDAMENTALI
ALESSANDRO
PITANTI