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OTTOBRE 2017 /

Mixer

75

Poi c’è stato quel viaggio indietro nel tempo che

ti ha portato fino alla stazione del Cahoots…

Tutto iniziò il 10 Febbraio 2015 con una telefonata:

Filippo Previero mi chiamò per offrirmi una posizione

da Head Bartender in un locale di imminente apertura

dal nome Cahoots…

Corsi al colloquio e dopo una lunga chiachierata con

il General Manager mi invitarono a vedere il locale.

E c’era poco da vedere! A quel tempo era un vero e

proprio cantiere: tanta polvere e tanta gente che la-

vorava, spostando e costruendo cose, ma ebbi subito

la sensazione che sarebbe stata la svolta giusta da

prendere. Accettai la sfida.

Cominciai con lo studio: 2 settimane piene di induc-

tion, storia, concept, stile! Appena vidi l’organizza-

zione della compagnia Inception Group (che gestisce

Cahoots) ne rimasi colpito.

Devi raccontare il Cahoots a qualcuno che non c’è

mai stato, cosa gli dici?

Il Cahoots è unico: un salto nel passato che non va

spiegatoma vissuto! Cahoots èuna stazionemetropo-

litana dismessa dove le persone scendono e vengono

trasportate negli anni del dopoguerra londinese.

A quell’epoca le persone vivevano realmente nelle

stazioni della metropolitana perché era l’unico posto

sicuroper sfuggiredai bombardamenti enoi sappiamo

per certo che si erano creati un ambiente familiare

recuperando il poco rimasto nelle case o nelle strade,

portando sedie, tavoli, bicchieri, lampade. C’era chi