Table of Contents Table of Contents
Previous Page  89 / 116 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 89 / 116 Next Page
Page Background

OTTOBRE 2017 /

Mixer

87

dopo alcuni mesi dal ricevimento (anche nell’anno successivo

se i buoni non scadono prima). Inoltre la facoltà di usarne fino

ad otto cumulativamente, innalza l’ammontare non sogget-

to a tassazione né a contribuzione previdenziale (si auspica

una conferma dell’Amministrazione Finanziaria inmerito) che

passa a:

– 42,32 euro in caso di buoni cartacei;

– 56,00 euro in caso di buoni elettronici.

L’altra grande novità è l’ampliamento degli esercizi conven-

zionati presso i quali spenderli, che involgono diverse nuove

attività quali:

a) attività di somministrazione di alimenti e bevande ;

b) attività di mensa aziendale ed interaziendale;

c) vendita al dettaglio, sia in sede fissa che su area pubblica,

che nei locali di produzione di prodotti alimentari;

e) vendita al dettaglio e vendita per il consumo sul posto dei

prodotti provenienti dai propri fondi effettuata dagli im-

prenditori agricoli, dai coltivatori diretti;

f) negli agriturismi ;

g) nell’ambito dell’attività di ittiturismo, da parte di impren-

ditori ittici;

h) vendita al dettaglio nei locali adiacenti a quelli di produ-

zione nel caso di soggetti esercenti l’attività di produzione

industriale.

La nuova platea è molto ampia e copre ormai moltissimi

settori (si pensi agli spacci aziendali; ai mercati agricoli; agli

ittiturismi; etc).

In sostanza il legislatore ha riconosciuto il valore del buo-

no pasto anche come strumento catalizzatore dei con-

sumi oltreché di welfare aziendale, per un business che

sviluppa circa 3 miliardi di euro e che interessa 80 mila

aziende che concedono a 2,5 milioni di lavorato-

ri i buoni pasto da usare in circa 120.000 esercizi.