OTTOBRE 2017 /
Mixer
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LA PROFESSIONE
Giochi al bar
G
li effetti della “manovrina” estiva per gli esercenti
sono evidenti. Con l’aumento della tassazione dei
proventi da slot di un altro punto e mezzo per-
centuale delle somme giocate. Per un altro 15%
di ricavi che viene quindi sottratto a gestori ed esercenti, a
partiregiàdalloscorsoaprile. La tassazionesalequindi al 66%
del residuo della raccolta: aliquota a cui vanno aggiunte le
ulteriori imposte e tasse chegravano sulle attività degli ope-
ratori. Tralasciandoogni considerazionedi caratterepolitico
e istituzionale, è evidente che una buona fetta di gestori di
slot ed esercenti perderanno quote cospicue di compensi.
È dunque necessario che anche i titolari di esercizi con slot
facciano qualche conto per valutare l’opportunità omeno di
proseguirenellagestionedi taleattività. Il tutto tenutoconto
degli effetti “collaterali”della tenutadegli apparecchi quali i
rischi di furti e rapine connessi alla ingente movimentazione
di monete, i rischi di multe e sanzioni anche a fronte della
introduzionedi regolamenti locali semprepiù“anti-slot”, volti
a ridurre gli orari di accensione degli apparecchi, le distanze
dai luoghi ritenuti sensibili, etc.Occorrequindi verificarecon
attenzione i ricavi derivanti dalla gestione delle slot (che si
ricorda essere esenti da Iva ai sensi dell’art 10, comma 1 n.
6 del D.P.R. 633/72), a seguito dell’ulteriore rincaro. Per i
locali che avevano sottoscritto contratti in percentuale sul
residuo della raccolta, detti ricavi si ridurranno mediamente
di circa il 7,5% su base annua; per i contratti che prevedono i
compensi percentuali sullesommegiocatenonci sarànessun
aggravio, ma è probabile che i gestori di apparecchi, per
continuareaoperare, richiedanouna riduzioneproporzionale
della percentuale (pari a circa lo 0,75%). L’esercente dovrà
quindi verificare, in relazioneall’abbattimentodei ricavi, i costi
effettivi derivanti dalla gestione degli apparecchi (in termini
di personale, utenze e rischi figurativi già citati) in modo da
effettuare la propria decisione sulla tenuta omeno delle slot
nel proprio locale. Anche perché, a seguito dell’entrata in
vigore del recente decreto sulla riduzione degli apparecchi
su tutto il territorio (che non potranno superare, dal mese
di aprile 2018, le 265mila unità) concessionari e gestori ten-
deranno a privilegiare i locali di maggior raccolta. È inoltre
atteso a breve un decreto volto a individuare le tipologie di
locali da ritenersi idonei per il futuro a ospitare apparecchi
da gioco; con ogni probabilità verranno privilegiati quelli più
ampi e dotati di aree riservate, ove sarà possibile installare
sistemi di controllo sull’accesso al gioco dei soli maggio-
renni. Tutti questi fattori, d’altro canto, comporteranno una
previsione di maggiori ricavi per i locali più strutturati per la
gestione degli apparecchi. Per questi locali l’incentivo alla
prosecuzione deriva anche dall’attesa entrata sul mercato
delle nuove slot “da remoto”, slot sicuramente più evolu-
te, con gioco “trasmesso” da remoto e non più collocato
all’interno dell’apparecchio che dovrebbero consentire un
maggior controllo degli apparecchi. Si auspica in ogni caso
che la gestione del gioco legale non collassi definitivamente
sul territorio a vantaggio inevitabile della riemersione del
gioco illegale o il dirottamento dell’intrattenimen-
to ad altre forme meno controllate e controllabili.
Più Preu e meno
margini sulle slot
L’IMPATTO DELL’ENNESIMO INCREMENTO DEL PREU HA CAUSATO UN’INEVITABILE
ULTERIORE RIDUZIONE DEI MARGINI ECONOMICI DERIVANTI DALLA GESTIONE
DI SLOT PRESSO I PUBBLICI ESERCIZI, TANTO DA METTERNE IN DISCUSSIONE,
PER TANTI LOCALI, LA CONTINUITÀ DI TALE PROBLEMATICA ATTIVITÀ
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a cura di: dr. Francesco Scardovi, commecialista, revisore legale, esperto del settore gioco e intrattenimento