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Mixer

/ MARZO 2018

DOSSIER COCKTAIL

Inchiesta

COFFEE&SPIRITS

“Lamiscelazione con il

caffè è uno dei nuovi

trend,maper emerge-

re in questa specialità

bisogna conoscere

bene la materia pri-

ma. Insomma, i bartender devono pa-

droneggiare non solo i distillati, ma anche il caffè.

Unprodotto chehagusti diversi a secondadelle varietà

botaniche usate, dei differenti metodi di lavorazione

e del tipo di fermentazione e di tostatura” afferma

Francesco Sanapo coffee expert e fondatore di Dit-

ta Artigianale.

Quali distillati si sposano meglio con

il caffè? “È difficile generalizzare perché l’universo del

caffè è infinito. In ogni caso è indispensabile studiare e

sperimentare per trovare la perfetta armonia, lascian-

dosi guidare dai sensi senza preconcetti né chiusure

mentali”, risponde il barman

Dennis Zoppi

, ambassa-

dor Lavazza. “Di certo la vodka, in virtù del suo sapore

neutro, è un’ottima base alcolica, ma anche rum-caffè

ewhisky-caffè sono connubi virtuosi”, aggiunge Zoppi.

Che ha ideato tre innovativi cocktail a base di miscele

iTierra! tra cui il

Noir Noir,

twist del

Bloody Mary

con

vodka, polpadi pomodoro, vinaigrettedi caffèestratto

a caldo Lavazza iTierra! Brasile (70% Arabica – 30%

Robusta), un pizzico di sale, pepe nero e origano sici-

liano. “Un cocktail che ben rappresenta le incredibili

potenzialità di trasformazione e di uso del caffè nella

mixability”. Il temamerita un approfondimento:

presto torneremo a parlarvi di Coffee&Spirits.

TWIST ON CLASSICS

AND SIGNATURE DRINK

Altra parola chiave dell’estate 2018 è signature drink.

Meglio se vintage. Ma attenzione: superata la fase

delle sperimentazioni ardite, c’è un ritorno alla line-

arità e alla semplicità. “Per avere successo bisogna

proporre drink dai sapori riconoscibili, puliti

nella forma e nella presentazione” puntua-

lizza

Katerina Logvinova

. Questo non

significa che la contaminazione con il

mondo della cucina sia preclusa. Anzi.

Occorronoperòcompetenzaestudio.

“Lagastronomiaapplicatanei cocktail

nel nome della stagionalità è un trend

in crescita. Emblematico, il nostro coc-

ktail al tortellinobrevettato allaCamera

di Commercio: ha il sapore di ripieno di

tortellini bolognesi, con note di parmigiano

e albume d’uovo”, spiega

Alex Fantini

barman

titolare del

Very Nice cocktail bar di Bologna

dove

crea, tra gli altri, drink all’estratto di mandarino, al

gelato artigianale di melograno, allo zabaione e alla

grappa ai porcini e pere artigianale.

GRAPPA & COCKTAIL

A proposito di grappa, il suo

uso nel bere miscelato è una

frontiera ancorada scoprire.

“È un prodotto interessan-

te,mavausatoconmodera-

zione e oculatezza”, mette

in guardia

Dom Costa

.

Non diversamente

Gior-

gia Crea, brand am-

bassador di Bonollo

e

vincitrice della prima

edizione di

Gra’it Chal-

lenge USA

, osserva:

“Vi consiglio di scegliere una grappa

di carattere, ma creata apposta per lamiscelazione,

perché diversamente il suo utilizzo nei cocktail ri-

schia di essere una forzatura”. Detto questo, tenete

conto che “è uno spirito versatile, che si presta a

svariate sperimentazioni. Può sostituire gin, vodka

e cachaça e si sposa bene con il liquore al caffè o

all’arancia, con vermouth e con bitter”, aggiunge.

IL COCKTAIL AL

TORTELLINO DI

ALEX FANTINI

GIORGIA CREA,

BRAND AMBASSADOR

DI BONOLLO

IL COCKTAIL CON CAFFÈ

DI VIRGINIA DUCCESCHI

PER DITTA ARTIGIANALE

DENNIS ZOPPI,

AMBASSADOR

LAVAZZA

E IL COCKTAIL

NOIR NOIR

Foto: Davide Soldati