MARZO 2018 /
Mixer
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LA PROFESSIONE
Global Coffee
odesideranoambirealtitolodi luminari,madevonocomunque
preoccuparsi di portare sul tavolo della lezione conoscenze
concrete e utili agli studenti (e d’altronde ciò faceva il nostro
Irnerio: veniva pagato per la sua fortissima competenza nel
diritto giustinianeo, materia di assoluto rilievo all’epoca).
CONDIVIDERE LA CONOSCENZA
Il secondo assunto per una formazione efficace è che vi sia
una reale volontà di condividere questa conoscenza e di farlo
senza remore. E’ naturale che all’interno delle storie profes-
sionali vi siano competenze, esperienze e idee che non pos-
sono essere liberamente trasmesse per motivi di riservatezza
dettati dall’etica o da vincoli legali. Eppure buona parte di
ciò che sappiamo non è soggetto a questi limiti: perché non
condividere? In generale ritengo che ci siano molte buone
ragioni per non chiudere nel cassetto la propria conoscen-
za. Pensando addirittura in termini utilitaristici, il momento
della formazione è tra l’altro eccezionalmente fecondo per il
docente stesso: lo porta a riflettere sullo stato della propria
preparazione, sui suoi punti di forza e su quelli di debolezza.
IL RUOLO DELLE AULE
Nel
coffee business
più chemai
:
le aule di professionisti sono
un’occasione eccellente per comprendere le esigenze reali
del mercato (che emergono con chiarezza dai quesiti degli
studenti stessi). Inoltre la lezione è un momento di verifica
della propria competenza che porta il docente a lavorare
per colmare eventuali
lacune.Iltrasferimento di conoscenza
insomma fa bene al docente, agli studenti e alla società.
È tonificante, energizzante, corroborante. E non ha con-
troindicazioni di sorta, anzi se ne consiglia un uso smo-
dato, mi spingerei a dire quasi ossessivo, senza paura di
effetti collaterali se non quello di farci dubitare talvolta
di noi stessi. Il che mi sembra un altro ottimo pun-
to a favore della condivisione della conoscenza.
L’autore è Consigliere dell’Istituto
Internazionale Assaggiatori
Caffè e Amministratore del
Centro Studi Assaggiatori
www.assaggiatoricaffe.orgCARLO ODELLO
B
uongiorno Irnerio, ci farebbe piacere invitarla in città
per un ciclo di lezioni – Firmato: un gruppo di stu-
denti di Bologna”. “Buongiorno a voi, vi ringrazioper
l’invito ma non sono interessato a divulgare la mia
conoscenza – Firmato: Irnerio, giurista”. Se questa conversa-
zione avesse realmente avuto luogo forse oggi le università
non esisterebbero (e la storia del diritto in Europa avrebbe
preso un’altra piega). È noto infatti che la più antica università
del mondo occidentale, quella di Bologna, sia nata nel 1088
proprio dall’incontro della domanda di formazione espressa
dagli studenti e dall’offerta dei dotti dell’epoca. Studenti che
pagavano direttamente i professori affinché questi condivi-
dessero il loro sapere. Un meccanismo che si basava su alcuni
presupposti chepossiamoimmaginarevalidiper laformazione
più in generale, compresa quella del mondo del caffè.
I LUMINARI
Il primo assunto quando parliamo di formazione è che vi sia
qualcuno che ha effettivamente qualcosa di rilevante da con-
dividere. Irnerio, il famoso giurista di cui sopra, è passato alla
storiacome
lucernaiuris
.Nontuttiiformatoridelcaffèpossono
“
Il trasferimento
di conoscenza
fa bene
AL DOCENTE,
AGLI STUDENTI E ALLA SOCIETÀ
di Carlo Odello