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MARZO 2018 /

Mixer

75

LA PROFESSIONE

Global Coffee

odesideranoambirealtitolodi luminari,madevonocomunque

preoccuparsi di portare sul tavolo della lezione conoscenze

concrete e utili agli studenti (e d’altronde ciò faceva il nostro

Irnerio: veniva pagato per la sua fortissima competenza nel

diritto giustinianeo, materia di assoluto rilievo all’epoca).

CONDIVIDERE LA CONOSCENZA

Il secondo assunto per una formazione efficace è che vi sia

una reale volontà di condividere questa conoscenza e di farlo

senza remore. E’ naturale che all’interno delle storie profes-

sionali vi siano competenze, esperienze e idee che non pos-

sono essere liberamente trasmesse per motivi di riservatezza

dettati dall’etica o da vincoli legali. Eppure buona parte di

ciò che sappiamo non è soggetto a questi limiti: perché non

condividere? In generale ritengo che ci siano molte buone

ragioni per non chiudere nel cassetto la propria conoscen-

za. Pensando addirittura in termini utilitaristici, il momento

della formazione è tra l’altro eccezionalmente fecondo per il

docente stesso: lo porta a riflettere sullo stato della propria

preparazione, sui suoi punti di forza e su quelli di debolezza.

IL RUOLO DELLE AULE

Nel

coffee business

più chemai

:

le aule di professionisti sono

un’occasione eccellente per comprendere le esigenze reali

del mercato (che emergono con chiarezza dai quesiti degli

studenti stessi). Inoltre la lezione è un momento di verifica

della propria competenza che porta il docente a lavorare

per colmare eventuali

lacune.Il

trasferimento di conoscenza

insomma fa bene al docente, agli studenti e alla società.

È tonificante, energizzante, corroborante. E non ha con-

troindicazioni di sorta, anzi se ne consiglia un uso smo-

dato, mi spingerei a dire quasi ossessivo, senza paura di

effetti collaterali se non quello di farci dubitare talvolta

di noi stessi. Il che mi sembra un altro ottimo pun-

to a favore della condivisione della conoscenza.

L’autore è Consigliere dell’Istituto

Internazionale Assaggiatori

Caffè e Amministratore del

Centro Studi Assaggiatori

www.assaggiatoricaffe.org

CARLO ODELLO

B

uongiorno Irnerio, ci farebbe piacere invitarla in città

per un ciclo di lezioni – Firmato: un gruppo di stu-

denti di Bologna”. “Buongiorno a voi, vi ringrazioper

l’invito ma non sono interessato a divulgare la mia

conoscenza – Firmato: Irnerio, giurista”. Se questa conversa-

zione avesse realmente avuto luogo forse oggi le università

non esisterebbero (e la storia del diritto in Europa avrebbe

preso un’altra piega). È noto infatti che la più antica università

del mondo occidentale, quella di Bologna, sia nata nel 1088

proprio dall’incontro della domanda di formazione espressa

dagli studenti e dall’offerta dei dotti dell’epoca. Studenti che

pagavano direttamente i professori affinché questi condivi-

dessero il loro sapere. Un meccanismo che si basava su alcuni

presupposti chepossiamoimmaginarevalidiper laformazione

più in generale, compresa quella del mondo del caffè.

I LUMINARI

Il primo assunto quando parliamo di formazione è che vi sia

qualcuno che ha effettivamente qualcosa di rilevante da con-

dividere. Irnerio, il famoso giurista di cui sopra, è passato alla

storiacome

lucernaiuris

.Nontuttiiformatoridelcaffèpossono

Il trasferimento

di conoscenza

fa bene

AL DOCENTE,

AGLI STUDENTI E ALLA SOCIETÀ

di Carlo Odello