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22 Mixer / GIUGNO 2018 PUBBLICO ESERCIZIO Mobile payment consentendo così di fatto di fare spese senza avere con sé la carta di credito, ma solo con il cellulare. Un passaggio normativo che, in prospettiva, apre le porte ai pagamenti anche di piccola en- tità: si legga, il classico caffè. Qualcuno potrebbe però obbiettare che si tratta di uno scenario avveniri- stico. In realtà, non così tanto. «Credo occorreranno ancora 5 anni di incuba- zione per veder fiorire questo merca- to», prospetta Asaro. Ma 5 anni sono, in definitiva, una prospettiva a medio termine. Che impone quindi di ini- ziare a prepararsi al cambiamento. La seconda ragione va invece ricercata nell’impulso alla diffusione della nuova tecnologia dato dagli ope- ratori del settore. «L’offerta si va affollando – rileva Asaro –: a fianco di Satispay, che detiene oggi il 50% dei mobile proximity payment, di Nexi Pay, PAyGO di Intesa Sanpaolo e Monhey di Unicredit, negli ultimi mesi si sono affacciati sul mercato anche Apple Pay (lanciata in autunno), Samsung Pay (attiva da marzo) e BNLPay (operativasolodaqualchesettimana). E la lista potrebbe continuare». Senza contare che all’orizzonte si profila anche l’arrivo di Google Pay. Infine, la terza motivazione: l’introduzione della di- rettiva europea PSD2, recentemente recepita dal Governo italiano, in base alla quale le banche sono obbligate a concedere ad operatori esterni l’accesso al conto corrente e ai servizi di pagamento online, DALLA TEORIA ALLA PRATICA: ECCO LE SOLUZIONI DI CHI SI È GIÀ MOSSO Rossopomodoro, Roadhouse ed Eataly hanno scelto la proposta di Mastercard che consente di pagare il conto via app direttamente al tavolo, suddividendo, a richiesta, l’importo tra i partecipanti. McDonald’s e Autogrill hanno optato per un proprio wallet che utilizza la tecnologia QrCode. Il sistema opera seguendo la stessa logica delle carte prepagate. Cigierre e Mychef si sono affidate a Satispay , integrando la tecnologia dell’operatore nei propri servizi di cassa.

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